Sono rimasto colpito nel 2008 dal debutto di questo trio di Pisa composto
da Marco Calcamoto (tromba), Giulietto Tosi (basso) e Juri Mazza (batteria).
Ne ho parlato bene, in quanto la musica proposta esula da ogni regola
commerciale, lo avrete anche intuito dalla strumentazione adoperata
dai musicisti. Immaginate di miscelare King Crimson, Jazz, Punk e
Rock, un risultato che colpisce per durezza ma che allo stesso tempo
sa ammaliare.
Sicuramente un prodotto per chi dalla musica vuole qualcosa di più
e di differente.
Ritornano dopo sei anni che non sono pochi, ma non vi nascondo la
mia paura che avevo di non poterli ascoltare più in un nuovo
disco. Dico questo perché consapevole che la proposta è
mirata ad un pubblico preparato e quindi non prettamente numeroso.
Complimenti alla Lizard Records per la coraggiosa perseveranza. Dico
questo anche per esorcizzare le vendite, perché spero arrivino
copiose, i Tom Moto lo meritano.
In “Allob Allen” ci sono sei brani strumentali e la confezione
si presenta in edizione cartonata raffigurata dai disegni di Priscilla
D’Arcy.
Apre “Ampullaria”, dove la ritmica ricorda quella dei
Gentle Giant, ma questa mia forse è deformazione professionale.
Vi piace stordirvi di controtempi? I Tom Moto non scherzano! Vi piacciono
le suite? “Calcamoto” è li per voi! Quasi diciassette
minuti di tutto un po’, compresi cambi umorali repentini. Nel
corso dell’ascolto ci si imbatte anche nelle vocalità
di Belle Di Mai (Alice Casarosa & Irene Rametta). Ottima “Esenia
Foetida”, qui la tromba gioca un ruolo più incisivo,
performance di melodie anche orecchiabili. Ritornano in alcuni frangenti
eco di King Crimson. I Tom Moto qui sembrano avere una nuova visione
delle proprie capacità compositive.
Più oscura “XXL”, penetrante e comunque sempre
disturbata , anche nell’introspezione. E’ il lavoro del
basso a rendere il tutto molto nervoso, diciamo che Tosi è
il Fripp della situazione, ovviamente senza la chitarra ma con il
basso. Aprono il brano “D P” vocalità in stile
shamano, al confine del teatro della voce, la superficialità
non è di questi paraggi, mentre il tutto si conclude con “Allob
Allen”, cavalcata Progressiva e granitica.
Secondo me i Tom Moto sono fuori della bolla “convenzionalità”,
visto che al contrario “Allob Allen” si legge “Nella
Bolla”. Giustamente. MS
Altre recensioni: Junk
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