Ho sentito parlare per la prima volta di questa formazione dal bassista degli Anekdoten alcuni anni fa e da allora mi sono messo sulle loro tracce. Si tratta di un gruppo storico del prog svedese nato all’inizio degli anni ‘70, il primo album è uscito nel 1974, nel 1981 avviene lo scioglimento, poi a sorpresa un disco è uscito nel ’92, ma la reunion vera e propria avviene del 2002. In tutto la band ha realizzato otto album compreso il presente, più un live e una raccolta, tutto sommato una produzione discreta. Il gruppo (il nome significa Guerra dei trent’anni) ha sempre avuto una connotazione molto epica, nel proprio sound ha inglobato influenze sinfoniche, ma soprattutto ha prodotto dell’ottimo prog venato di hard rock e talvolta anche di blues.

L’album si apre con un brano strumentale che unisce hard rock e Pink Floyd, con degli arrangiamenti che richiamano anche sonorità folk, una ricchezza espressiva che si fa notare fin dal primo ascolto. La traccia seguente è una ballad molto malinconica, retta da atmosfere oniriche piuttosto originali. Più rock e dinamica è “Ungdom”, con un prog intrigante anche se non troppo complesso, che sfocia nella seconda traccia strumentale “Ungdom II”. L’attitudine più folk del gruppo emerge con prepotenza nella solare “Benke”. “Lovesang” è un piccolo capolavoro che ad un certo punto sembra citare perfino Morricone fra psichedelia e divagazioni prog, uno dei vertici dell’album. Bella e intensa anche la breve “Oknen” che lancia la dura “S-bahn” dominata da un hammond che sembra uscito da un’altra epoca. Altra bellissima ballad dai toni oscuri è “Floden”. Chiude un trittico di brani belli anche se non aggiungono molto a quanto già ascoltato, ma non si tratta comunque di riempitivi.

Bello questo disco, richiede più ascolti per essere interiorizzato, ma poi comincia a svelare tutti i suoi tesori. Difetti? Il cantato in svedese non è proprio il massimo, ma a me non ha dato troppo fastidio. GB

Sito Web
Per un assaggio: http://www.myspace.com/trettioarigakriget