La fertile terra di Ferrara è la culla di questa band irriverente, che un anno fa si è fatta notare col singolo “Non Bravi Ma Belli”, cinque brani per presentare il loro sound moderno e contagioso, oggi li ritroviamo con il primo album, la prova sulla lunga distanza. Dal nome della band, dalla loro iconografia, dai titoli dei loro cd e soprattutto dai testi si capisce subito che il gruppo ha personalità. I Triobrio Deluxe nella loro musica propongono l’unione del rock elettronico con chitarre taglienti ai limiti dell’hard rock e una marcata attitudine punk, la batteria è campionata, i testi sono sarcastici e spesso usano un linguaggio piuttosto esplicito come in “Io Mi Rompo i Coglioni”, una proposta forte, che mira a scuotere l’ascoltatore.

I dieci brani hanno tutti un buon incedere, questo rock moderno dal ritmo martellante ha un piglio deciso e penetrante, che unito ai testi vagamente demenziali crea un mix piccante che emerge fin dall’iniziale “30 Febbraio”, un brano che possiede un’enfasi particolare, ottima per caricare la platea ad un concerto, simpatico anche il ritornello che ha il sapore di uno scioglilingua. Le melodie coinvolgenti prendono nonostante il nonsense dei testi che talvolta risultano alquanto incomprensibili come nelle successive “Giorni Felici” e “Aveva Ragione tuo Padre”. Il disco ha una buona coesione e prosegue imperterrito lungo tutti i dieci brani proposti. La tensione non viene mai meno e conferma la carica del gruppo che vedo molto bene in situazioni live.

Questi Triobrio hanno una vitalità contagiosa, anche se i testi non mi sono piaciuti molto, si adattano bene alle musiche da un punto di vista metrico, ma a mio modesto parere occorrono anche contenuti più solidi, un eccesso di sarcasmo potrebbe rivelarsi anche autolesionista sulla lunga distanza. Per quanto riguarda le musiche invece mi hanno fatto una buona impressione. GB

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