Di dischi strani me ne sono capitati, ma questo quarto capitolo della saga dei Trist mi ha sorpreso, il primo brano di quasi tredici minuti è basato sul rumore del mare… e basta, solo lo sciaquio tranquillo delle onde sulla sabbia, poi il secondo “Wagemut” inizia allo stesso modo senza soluzione di continuità, solo dopo tre minuti dall’inizio si incominciano a sentire delle chitarre, che arrivano mooolto lentamente prendendo volume pian piano, un riffing ossessivo e martellante, che dopo un minuto inizia a diventare noiosamente monotono e monocorde, il guaio è che questo riff viene ripetuto per circa altri dodici minuti, senza variazioni.

Fanno bene a chiamarlo Ambient Black Metal, a me non piace l’ambient e nemmeno il black metal, vuoi che mi piaccia la loro fusione? Ma io sinceramente credevo di poter trovare degli spunti interessanti in questo mix improponibile, mi ero avvicinato a questo disco con la dovuta curiosità e senza pregiudizi, invece ho trovato solo piattume oscuro e malsano. Alla fine del secondo brano torna il mare, il vero protagonista del cd. Come inizia il terzo “Zweifel”? ovviamente ancora col mare, ormai l’abbiamo capito, questa volta però ci sono solo dei suoni spettrali nascosti dal rumore delle onde. Sembra quasi che ci siano dei messaggi subliminali che vengono malamente celati dalla band e la noia continua.

Di certo non hanno fatto molta fatica a fare un disco come questo, per oltre metà disco si sente solo il mare. A me il rumore del mare piace anche molto, ma se lo voglio ascoltare non ho bisogno di un cd, preferisco l'originale. Basta, non ce la faccio più, per favore non obbligatemi ad andare oltre nell’ascolto di questo disco spazzatura. GB