Ecco
un disco di grande musica anni ’70, quella che ha saputo raccontarci
tante storie. Un vero piacere riascoltare un Rock così toccante,
come le note del pianoforte di Jurgen Fritz.
Proprio lui è il produttore dell’album, sennonché
autore di tutti i brani. Il territorio in cui si aggirano i Triumvirat
è quello prettamente Progressivo e non mancano di certo i riferimenti
del caso, qui con il nome di EL&P. Con la band di Emerson comunque
c’è della sostanziale differenza, i tedeschi in esame
sono più melodici e meno dediti a fughe strumentali, a parte
la bellissima “Panic On 5th Avenue”.
I brani sono ovviamente lunghi, sulla media di otto minuti, ma si
alternano a loro volta con pezzi più brevi e diretti. Toccante
“I Cold Old Borried Lady”, grazie anche alla bellissima
voce di Barry Palmer. Non ci sono chitarre dunque, ma l’impatto
sonoro non ne risente, le tastiere di Fritz sono la colonna portante
di “ Old Loves Die Hard”. La ritmica è sostenuta
da Dick Frangenberk al basso e da Hans Bathelt alla batteria. Il merito
principale dell’LP sta nella sua fluidità, mai un attimo
di stanca, nessuna distrazione. E’ quasi capolavoro se non fosse
solamente per il fatto che i nostri sono stati aiutati dagli eventi
della storia del Prog, troppo facile concepire un album con queste
sonorità nel 1976, quando il genere ha già detto tutto.
Questo però non deve sminuire più di tanto il merito
dei Triumvirat i quali ci hanno saputo deliziare e carezzare con i
propri strumenti.
E poi mi vengono a chiedere che cosa avessero di così magico
gli anni ’70, che siamo diventati tutti un po’ più
sordi? MS |