Rock Impressions

Trixter - New Audio Machine Trixter - New Audio Machine
Frontiers Records
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Hard Rock
Support: CD - 2012
Voto: 80/100


A venti anni dalla loro ultima uscita discografica (cover album, live e best of esclusi), tornano Pete Loran (vc), Steve Brown (ch), PJ Farley (bs) e Mark Scott (bt) con undici nuove canzoni (dodici nella versione europea) che ripercorrono con fresca e spensierata energia i viali luccicanti dell'hard rock di fine anni ottanta che il grunge provvide a spegnere delittuosamente.

Cinque anni fa la line-up originale sopra riportata si è riformata ed ha ripreso a fare concerti, meritandosi così la chance che la Frontiers sta offrendo a tanti eroi di quegli anni la cui vita artistica conobbe un'improvvisa e drammatica fine... prima dell'odierna rinascita.
"NAM" riparte da dove "Hear!" ci aveva lasciati, e se qualcuno può fondatamente osservare che sono passat 'venti anni senza che nulla sia cambiato', debbo anche annotare una fresca una spruzzatina di modern rock che le esperienze accumulate dai singoli artisti nei loro progetti hanno portato in dote alle nuove composizioni che così evitano la trappola dello stanco ed inutile deja-vu.

Un 'tipico' giro di chitarra acustica ci introduce a "Drag Me Down", buona opener ed ottimo biglietto da visita per annunciare il ritorno sulle scene con una strizzata d'occhio neanche troppo camuffata ai primi Blue Murder, ben coniugando hair metal, blues e tentazioni melodiche che non guastano mai. "Get On It" recupera tutti i clichè degli anthemici mid tempo che a fine anni ottanta spadroneggiavano negli albums di Skid Row, Heaven's Edge e compagnia, ma al sottoscritto piace di più la successiva "Dirty Love", scanzonato episodio che emana afflati di Poison e Def Leppard sia nelle parti vocali che in quelle strumentali. Altra canzone e altro mix di reminiscenze: questa volta tocca a The Cult e Baton Rouge essere presi a modello per la realizzazione della dinamica "Machine" che non mancherà di scaldare la platea ai concerti.

Un piccolo e piacevole break arriva con la semi-ballad "Live For The Day" modellata per un massiccio air-play radiofonico e, grazie al suo approccio più contemporaneo, non dovrebbe mancare a questo suo compito, ed in questa vena compositiva ritroveremo più avanti "The Coolest Thing". Si torna a rockare duro con "Ride", e la sua carica fra i migliori Ratt ed i Firehouse, e la sensuale "Physical Attraction" che precedono il primo singolo tratto da "NAM", ovvero "Tattoo's & Misery" solare e spensierata come nella migliore tradizione dei brani da feste studentesche sulle spiaggie californiane come "Save Your Soul" che rielabora in chiave hair-metal la lezione dei Cheap Trick. La conclusiva "Walking With A Stranger" fu originariamente composta e registrata dagli Skid Row per il loro debut-album del 1989, ma se per Sebastian Bach e soci essa sarebbe stata troppo pop, in realtà risulta molto aderente al profilo musicale dei Trixter e risulta essere un filler di buon livello, anche se la bonus track europea "Find A Memory" a mio parere ne è leggermente superiore.

Peccato che il suono non sia sempre buono e pieno come quello dei primi brani di "NAM" che pur senza vincere la palma di massima originalità, va comunque salutato come una bella prova di sano, divertente e potente hard rock melodico. ABe


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