Il leader del gruppo Terranova, Fred Hendrix, sotto l’occhio
vigile dell’art director Serafino Perugino (Frontiers), ci porta
a conoscenza di questo nuovo progetto: i Two Of A Kind.
Hendrix è in possesso di uno spiccato senso per il songwriting
e comporre brani sembra per lui molto naturale, come bere un bicchiere
d’acqua. Il Melodic Metal scorre nel suo sangue, tutte le canzoni
del disco aleggiano sullo stesso livello, come fosse un concept album.
L’apporto delle tastiere del fratello Ron Hendrix è buono
e danno ai brani una marcia in più. Forse troppo nascoste le
chitarre di Gesuino Derosas.
Il tedesco ha un senso molto spiccato per la melodia, ascoltiamo “Little
By Little” illuminarci in proposito. E’ tutto un susseguirsi
di potenziali 7” , molte influenze Boston ed Heart fra i solchi
ottici, per un risultato di tutto rispetto. “Give Me A Reason”
fa venire voglia di cantare nel coro, tanto è la sua immediatezza,
mentre per ascoltare qualcosa di vagamente Heavy bisogna giungere
ad “Heaven Can Wait”. Non possono mancare le ballatone
di turno, che nel caso dei Two Of A Kind hanno i titoli di “Unberable”
ed “In Your Arms”. Il pezzo più metallico si intitola
“Whole Again”, mentre la conclusiva “I Die A Little
More Everyday” ci mostra il lato di classe della band.
Certamente stiamo descrivendo suoni gia sentiti, forse se vogliamo
anche triti e ritriti, ma il gusto con cui Hendrix è riuscito
ad amalgamare il tutto è davvero da cavallo di razza. La sua
dolce voce è un addobbo in più ed i Two Of A Kind sono
una bella realtà. Oggi è sempre più difficile
uscire con dischi che abbiano qualcosa d’importante o di diverso
da raccontare, molto è stato gia detto, tutto credo ancora
di no ed i nostri ce la mettono davvero tutta per emergere.
Chi l’ha detto che la melodia non sa graffiare? Come un gatto
ti fa le fusa e poi colpisce, traditore forse, ma dal meraviglioso
senso d’indipendenza. Quando un artista, chiunque esso sia,
fa ciò che gli piace senza restrizioni esterne, allora state
sicuri che il risultato è più che discreto. Ammettiamolo.
MS
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