Rock Impressions

Unitopia - The Garden UNITOPIA - The Garden
Inside Out
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Prog
Support: 2CD - 2008


Spettacolare doppio cd per questa band australiana! Scusate l’inizio alquanto entusiastico, che all’apparenza potrebbe sembrare dettato dall’enfasi del momento. No, non è così, ne ho ascoltati di dischi Prog in anni ed anni della mia vita, ma questo doppio cd dal titolo “The Garden” mi ha colpito ascolto dopo ascolto. È il classico disco che ogni sostenitore del genere deve assolutamente avere nella propria discografia. Non mancano dunque tastiere ridondanti, atmosfere ad ampio respiro, Genesis , King Crimson, Van Der Graaf Generator, The Flower Kings, e poi suite, un artwork splendido curato dal grande Ed Unitsky, insomma proprio tutto, ma andiamo con calma.

La band inizia la propria carriera artistica nel 1996, ma il primo album viene pubblicato solamente nove anni dopo, con il titolo “More Than a Dream”. Li ritroviamo oggi con questo “The Garden” che potrebbe sembrare, vista la sua prolissità, un concept, però così non è. Malgrado tutto una specie di filone logico lo possiede, diciamo che l’argomento più trattato nelle liriche è la redenzione e si parla anche della speranza che fuoriesce quando si è in casi disperati ed ovviamente anche d’amore. Il gruppo è composto da Matt Williams (chitarra), Mark Trueack (voce), Sean Timms (tastiere e chitarra), Monty Ruggiero (batteria), Shireen Khemlani (basso) e da Tim Irrgang (percussioni).

Più che carne al fuoco qui c’è una intera macelleria, si comincia in sordina, quasi in punta di piedi con la delicata “One Day”, un momento di piano e voce davvero toccante e d’atmosfera. Il ko per il Prog fans è gia dietro l’angolo, succede la suite “The Garden”, spettacolare esempio di tecnica ed eleganza. In essa si incrociano mille influenze, Prog moderno alla The Flower Kings e Spock’s Beard di Neal Morse, per poi passare verso il finale, agli anni ’70 di Peter Gabriel. Alla conclusione sembra di ascoltare un frangente di “Supper’s Ready”! A questo punto potreste pensare che alla band manchi di sicuro la personalità, viste le coordinate tracciate, ebbene, anche in questo caso gli Unitopia colpiscono. Sanno camminare bene con le proprie gambe, hanno saputo fare tesoro della musica passata e moderna , ma come un mixer hanno miscelato il tutto facendo confluire l’ascolto in un unico sapore. Musica totale, gli strumenti impiegati sono davvero molti, dal sassofono ai flauti, percussioni tribali e tanta orchestralità. Arabeggiante nella voce femminile la dolce “Angeliqua” e neppure nei brani di breve durata c’è ovvietà. “Here I Am” ne è un esempio, delicata e con un ritornello da brano commerciale. Musicalità che riempie la testa, l’ascolto è a 360 gradi, mai noioso.

Incantevole il flauto e chitarra acustica della breve “Amelia’s Dream”, vorrei che non finisse mai. Pinkfloydiana in maniera incredibile l’adiacente “I Wish I Could Fly”. Chiude il cd la canzone più Rock dal titolo “Inside The Power”. Anche la seconda parte dell’opera si apre con una suite, Journey’s Friend. Attacco alla Spock’s Beard, con tastiere in crescendo, intermezzo Jazz con tanto di Sax e classico finale enfatico che riprende il life motiv del brano. Ritmi World nella delicata “Give And Take”, più che altro voce e piano, mentre la musica diventa più psichedelica con “When I’m Down”, a tratti vicina al mondo dei Porcupine Tree. “This Life” si lascia ascoltare con piacere grazie al mix fra Hard Rock e le melodie più pacate del sassofono. Altro stupendo lento con voce femminile compresa è “Love Never Ends”, mentre per chi ama il piano e l’orchestra c’è “So Far Away”, un pezzo che potrebbe essere benissimo racchiuso nella musica classica. Ritorna il Rock più ricercato con piccole influenze anni ’70 in “Don’t Give Up Love” e si chiude alla grande con “321”, un mix Fra Hard Rock e Prog.

Questo doppio cd sembra una colonna sonora di qualche film, tanto è il materiale che ne fuoriesce all’ascolto. Non averlo credetemi, è davvero una bestemmia. MS

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