Rock Impressions

Ut Gret - Radical Symmetry UT GRET - Radical Symmetry
Ut Gret Music / Un Heard of Productions
Distribuzione italiana: -
Genere: Avantgarde Jazz / Rio
Support: CD - 2011


Sorpresa Ut Gret! Sono serviti trent'anni e dieci di preparazione per trovare un equilibrio sonoro davvero invidiabile, finalmente l'esperienza sperimentale del passato, viene messa al servizio delle composizioni e non viceversa come accaduto sino ad oggi. Il filo conduttore di "Radical Symmetry" è ancora una volta la ricerca sonora, ma questa volta la formula canzone è quasi sempre rispettata e gode di melodie eccellenti. Ritorna pure un artwork importante, ricco di nozioni e concetti, in più il disco suddiviso in undici tracce, gode anche di una buona produzione sonora.

Si comincia con un breve saggio strumentale di matrice Jazz e dal suono Canterburiano con "Insect Probe".Successivamente troviamo anche una voce femminile, quella soave di Dane Waters ed è nel pezzo dal titolo "Souvenir City". Il suono diventa morbido ed i strumenti a fiato sono sempre presenti e fondamentali. Certe sonorità mi fanno venire alla mente anche band italiane degli anni '70 come i Perigeo. Trascinante il solo di sax. Le vecchie radici della band vengono fuori nell'unico brano di durata più longeva, "Infinite Regress", con i suoi sedici minuti abbondanti. Qui fanno sfoggio le vecchie sperimentazioni, un ritorno al linguaggio musicale inteso come nuova lingua. Un ritorno al passato o una fuga verso il futuro? Intanto la musica suonata è resa materia dai balli di Ruric Amari, qui visionabile soltanto attraverso le foto del booklet. Questa è musica multietnica, rivolta alle culture orientali in chiave di lettura Ut Gret. La band si apre al mondo Prog, ospitando nel proprio sound influenze quali King Crimson, Henry Cow con uno sguardo anche al geniale Frank Zappa. L'Oriente si manifesta in tutta la sua magia onirica in "For Viswa".

"Walk In The Garden" ha il profumo degli anni '70, quella purezza e se vogliamo ingenuità sincera che rivestiva quel clamoroso periodo della storia umana, dove l'individuo era al centro dell'attenzione e non viceversa come oggi. Flauto dolce e melodie toccanti.
"Cobra In Basket" torna a raccontare l'oriente, mentre "Rule IIO"rovista nelle melodie calde del Jazz. Ma i brani ricercati non sono terminati nella suite, "Sword Of Damocles" torna a percorrere limbi psichedelici dove la voce di Dane Waters fa il suo ritorno. Il disco è concluso dai sei minuti Jazz di "Vegetable Matters", quasi un classico rispetto alla complessa discografia della band di Louisville.

Dal baco Ut Gret nasce oggi questa farfalla colorata, una maturazione inesorabile, questa avviene quando gli artisti che suonano vivono la musica per come è, senza restrizioni esterne. Gli Ut Gret sono una realtà profonda ed articolata, magari non facile per tutti gli orecchi, ma di certo colma di culture e sonorità. Consigliatissimo. MS

Altre recensioni: Time Of The Grets; Recent Fossils


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