| Penso 
            che si potrebbero riempire dieci cofanetti con le cover di Hendrix 
            che sono state pubblicate nell'arco degli ultimi trent'anni. Questo 
            dice due cose: da un lato dimostra (se ce ne fosse bisogno) la grandezza 
            di Jimi, la cui importanza risiede non tanto nel fatto di aver suonato 
            meglio di tutti, ma nel feeling assolutamente unico e inimitabile 
            che Hendrix aveva stabilito con la chitarra, un rapporto che assomiglia 
            più a una simbiosi e che sembra aver stregato tutti i chitarristi, 
            nessuno escluso.
 Secondo ci si deve chiedere quale sia l'utilità di questa raccolta, 
            per evitare luoghi comuni e banalità dirò solo che chi 
            vuole conoscere Hendrix deve andare alla "fonte" punto, 
            chi invece è un patito dei virtuosismi sulla sei corde può 
            trovare in questo disco più di una ragione per averlo.
 
 Gli artisti coinvolti sono ottimi: troviamo in ordine i Sun Caged 
            di Marcel Coenen, Andrea Rivera, Cyril Achard, Joop Wolters, Eric 
            Sands, Michael Harris, Mattsson in coppia con Poland, Regi Hendrix 
            (parente di Jimi anche se non so il grado) con Greg Howe, Bumblefoot, 
            Edward Box, Carl Roa, Randy Coven che riesegue l'inno americano (brrrrrrr!) 
            e per chiudere ritroviamo Mattsson in coppia con Kotzen.
 
 Non c'è che dire, un buon manipolo, ma sono riusciti questi 
            assi a non far rimpiangere il "mago"? Il mio giudizio rimane 
            che è meglio ascoltarsi l'originale, però devo ammettere 
            che brani sono eseguiti bene e che il cd mi è veramente piaciuto, 
            ogni artista ha cercato di avvicinarsi il più possibile allo 
            spirito selvaggio e volutamente sporco originario, forse nessuno ha 
            osato metterci del suo, ma anche la devozione può essere un 
            pregio. GB
 
 Altra recensione: The Spirit Lives 
            On Vol.2
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