Ottimo
debutto per questa band cremonese, che propone un prog onirico e visionario
molto suggestivo.
Si spazia dallo space rock a partiture jazzate, dalla musica sinfonica
e d’atmosfera a trascinanti progressioni. Il disco sembra una
improvvisazione continua, roba da altri tempi, non fraintendetemi
per me è un gran complimento.
Cinque brani molto belli e suggestivi per confermare, se ce ne fosse
bisogno, che la nostra patria è ricca di talenti. Molto bravo
il tastierista Mauro Pamiro a miscelare atmosfere rock e psichedeliche
con momenti di ispirazione classica. Il chitarrista Filippo Guerini
non pecca mai di tecnicismo e si dimostra sempre molto ispirato. Ottimo
il lavoro di drumming di Flavio Leva, ben equilibrato fra virtuosismo
ed energia, che sa andare piano dove serve, ma sa anche accelerare
quando il cuore ha bisogno di emozioni più forti, il tutto
servito con molta fantasia.
Le fonti di ispirazione sono vastissime ma non voglio proporvi dei
paragoni, preferisco che siate voi a scoprirli ascoltando questo disco
molto caldo ed emozionante. Energia e voglia di suonare sono le componenti
principali di quest’opera fuori dal tempo e dagli schemi, speriamo
davvero che qualcuno se ne accorga.
Ora non vorrei avervi dato l’impressione di esaltare un lavoro
perché è italiano, date loro una possibilità
e sappiatemi dire se non se la sono pienamente meritata! GB
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