Sono passati diversi anni da quando ho ascoltato il secondo lavoro
dei baresi Violet Tears, un disco che mi aveva colpito per l’intensità
di questi musicisti, molto bravi nel riportare in vita la migliore
dark wave ottantiana con un approccio melodico e con uno stile sufficientemente
personale. Del resto tutti i lavori realizzati dalla Ark Records che
ho potuto ascoltare sono sempre stati selezionati con cura dalla label
e li ho sempre trovati molto belli, inoltre sempre ottimamente curati
come art work. Questo terzo episodio esce quindi dopo un lungo lasso
di tempo, che è servito a maturare il sound della band, che
oggi appare ancora più personale e ricercato, non più
strettamente ottantiano e se volete più vicino alla cold wave
che non al dark.
Il primo brano “Goodbye” inizia con un bell’incedere
a spirale, si sente subito che il gruppo è cresciuto, un crescendo
ci porta al cantato neo classico di Carmen De Rosas, mentre la band
continua inesorabilmente a vorticare. La title track è molto
più dark, meno immediata, ma molto più evocativa, è
proprio l’esempio di cosa riesce a fare questa band e mi piace
di più dell’apertura. In “Memorie di Cristallo”
canta Claudio Contessa (che suona anche chitarre e basso), lo stile
è molto vicino allo spoken, mentre le musiche sono terribilmente
malinconiche, bello il finale chitarristico. “Ever Dead New
Waters” ha movenze sinuose e il cantato di Carmen la rende ancora
più conturbante e sensuale, una ballata dark disperatamente
romantica. “Babble” pur restando su buoni livelli non
aggiunge molto a quanto già espresso. Meglio l’ipnotica
“Angeli in Fiamme”, dove torna lo spoken di Claudio, ma
soprattutto ci sono delle belle melodie. Comunque da questo punto
in poi il disco si stabilizza restando sempre su livelli molto buoni
fino al bellissimo finale rappresentato da “…Somewhere
Under the Sea”, splendidamente delicato ed emozionale.
La scarsità della produzione potrebbe relegare i Violet Tears
in un circuito di artisti da culto, ma sono convinto che con un pizzico
di fiducia in più potrebbero regalarci delle belle sorprese.
GB
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