Nell’entroterra marchigiano esistono moltissime band, una regione
che sta crescendo musicalmente, ultimamente hanno proliferato molto
anche nel fabrianese, presentando numerosi artisti anche di buona
fattura. In ambito Heavy Metal a Fabriano si sono potuti apprezzare
i Death Riders di Francesco Pellegrini, gruppo da molti anni in attività
e autore di diversi demo oltre che di due cd ufficiali, “Through
Centuries Of Dust” (2011) e “New Captivity” (2013).
Walls Of Babylon sono una creatura del chitarrista leader Francesco
Pellegrini e del cantante Valerio Gaoni, una sorta di appendice alla
band ufficiale, ma che non va assolutamente sminuita in quanto essa
non si discosta molto dallo stile della band madre. Qui si va ad interagire
con un Power più “Progressive”, dando libero sfogo
alle grandi qualità vocali di Gaoni, ancora una volta in crescendo
artistico e in questo caso ancor più a proprio agio. Le canzoni
sembrano essergli scritte addosso come un abito, ma in “The
Dark Embrace” è tutto l’insieme che funziona. I
Walls Of Babylon sono formati oltre che dai citati musicisti, anche
da Fabiano Pietrini alla chitarra, Matteo Carovana al basso e da Marco
Barbarossa alla batteria.
Nove canzoni strabordanti di energia vigorosa, il Power è così,
epico quanto basta ed adrenalinico, da godere ad alto volume. E questo
io l’ho fatto ad iniziare da “A Puppet Of Lies”,
dove la buona registrazione amplifica il tutto. Ricordo anche che
l’album è registrato e mixato nei DR Recording Studio
proprio di Francesco Pellegrini.
Così inizia l’album, synt che elargiscono epicità
per incamminarsi nel brano che potrebbe uscire benissimo dalla discografia
dei grandiosi Blind Guardian. Voce pulita si incrocia di tanto in
tanto con il growl per un risultato d’effetto. Cambi umorali
e di ritmo rendono l’ascolto sempre vivo, così gli interventi
solistici delle chitarre.
Sale ancora la voce di Gaoni in “The Deafeat” che in alcuni
momenti mi rimanda ai Queensryche dei bei tempi. Traspare nella composizione
una particolare attenzione al sound moderno, una ventata di freschezza
che nel genere Power Prog non guasta. Con “Alone” i Walls
Of Babylon tornano ad essere più crudi e derivativi ed il ritornello,
come da stile, è sempre orecchiabile e da cantare a squarciagola.
Buona la sezione ritmica, così l’idea di arricchire l’arrangiamento
con tastiere, il pezzo è uno dei momenti più belli di
“The Dark Embrace”. Sale di più il ritmo nella
title track, una rasoiata epica ma allo stesso tempo aperta ad armonie
ariose.
Il lato più pacato viene rappresentato da “Honor And
Sorrow”, canzone di facile memorizzazione e melodica con un
buon solo di chitarra a legare il tutto. Una sbirciatina anche nel
mondo del Teatro Dei Sogni con “The Emperor” per poi entrare
nella strumentale “A New Beginning”. Elettronica e tastiere
ancora una volta rendono l’ascolto variegato, un giusto momento
di riflessione ed oscurità dal fascino irresistibile. Segue
un (se vogliamo chiamarlo così) classico della band, “Revenge
Of Morpheus”. Il disco si chiude con “A Warm Embrace”,
brano ricercato e sunto della personalità Walls Of Babylon.
Molti grideranno alla sorpresa ascoltando questo piccolo gioiellino
metallico, io invece non pecco di presunzione o altro, quando dico
che me lo aspettavo. Mi baso solo su di un elemento, il lavoro ed
il sudore annesso che negli anni porta sempre ad un risultato positivo.
Oggi la gavetta non esiste più…. male! I Walls sono una
realtà inconfutabile, che sa dare dieci giri al buon 50% del
materiale analogo straniero che puntualmente ci sorbettiamo spacciato
per “capolavoro”. Grandi artisti sono sotto la nostra
casa e sta a noi scoprirli, io intanto seguo sempre Francesco Pellegrini,
questo ragazzo sa stupirmi ogni volta di più. Alla prossima
e rivado con il tasto “Play”. MS
Contatti: walls_of_babylon@yahoo.com
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