Thomas Hand Chaste (Andrea Vianelli), storico batterista della prima
line up dei Death SS e di Paul Chain, e inoltre motore di molti progetti
tra cui ricordo Witchfield e Sancta Sanctorum, e Alex Scardavian (Strange
Here) hanno unito le forze per realizzare questa nuova band, nata
sotto l’egida della storica Minotauro, che credo non abbia bisogno
di presentazioni. I due si conoscono da molto tempo e quindi era naturale
aspettarsi un disco di puro dark rock alla massima potenza, e così
è.
In questo lavoro, oltre alla batteria Thomas suona anche tastiere,
basso, chitarra e sax, Alex suona la chitarra ed entrambi cantano.
In due brani al basso è Claude Galley (anche lui coi primi
Death SS e Paul Chain) e in un altro alla voce troviamo anche Sanctis
Ghoram, pseudonimo di Piero Gori, il cantante scomparso nel 2004,
che per un periodo aveva sostituito Steve Sylvester nei Death SS.
Si tratta ovviamente di registrazioni che erano rimaste a lungo inedite.
Come anticipato Welcome è un concentrato di musica oscura,
in un certo senso è la continuazione ideale di quanto partorito
in precedenza per cui si tratta di un disco che i fans degli artisti
ricordati vorranno sicuramente avere e non saranno delusi. Sette sono
le tracce proposte, si parte con “Mister Lie” dominata
da un riffing cavernoso e psichedelico degno del miglior doom, le
parti vocali di Thomas aggiungono sofferenza e pathos, anche se la
voce non è proprio suo punto di forza. “Snowin’
Day” è più metal, ma siamo in perfetta continuità
col brano precedente, alla voce ora c’è Alex, che convince
un po’ di più, poi molto evocativi gli inserti di organo.
Anche in questo caso si tratta di un perfetto esempio di dark rock.
“Voyage” è funerea e psichedelica, a tratti epica
e solenne, uno dei brani migliori del lotto. “Myself”
è molto tormentata e allucinata, è di nuovo Alex alla
voce e a tratti il suo canto stralunato risulta straziante, del resto
se è vero che il testo parla dei demoni interiori, qui sono
resi con grande efficacia. La title track è sostanzialmente
strumentale, presenta le registrazioni vocali di Ghoram, che sono
più che altro vocalizzi (cantato fonetico) innestati su un
impianto doom terribilmente ossianico, per certi versi si tratta di
una delle pagine musicali più oscure di sempre, tra Trouble
e i Black Sabbath più visionari. “Because We Were Fools”
è ancora doom fuori dagli schemi, con una ricerca melodica
che mi ha colpito, un mix psichedelico di Paul Chain e BOC. Chiude
la visionaria “Where the Sun Comes Down”, manifesto di
quanto i due amici musicisti stanno cercando di esplorare e cifra
artistica di questo album particolare.
Come avrete capito non è una proposta per tutti, ma di certo
presenta molti punti di interesse e gli appassionati di queste sonorità
non se lo lasceranno scappare di certo. GB
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Strange Here
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