Wilson
non è certo un personaggio famoso per i lettori di Flash, ma
è un cantante molto noto ed apprezzato in Inghilterra. Negli
scorsi 25 anni ha fatto parte di gruppi storici come i Dodgers, gli
Heartbeats e gli Average White Band, ha composto e interpretato colonne
sonore e ha fatto l'attore, le sue canzoni sono state coverizzate
da Bill Wyman, Cliff Richards e Status Quo.
River Of Love nasce da cinque anni di lavoro e hanno partecipato il
chitarrista Alan Darby (Clapton), il bassista Steve Pearce (Stevie
Wonder), Steve Price (Bad Company), Simon Hales (Oasis e Jamroquai)
e altri ancora. Fin dal primo brano omonimo si sente che questo disco
si colloca come tassello di un puzzle nel pop rock cantautorale d'autore,
senza aggiungere niente a quanto altri hanno già saputo dire.
Con questo non voglio dire che sia un brutto disco, anzi, ma se penso
a capolavori come River of Dreams di Billy Joel questo disco non regge
davvero il confronto.
"River of Love" è un brano americaneggiante, che
strizza l'occhio alla classifica, nonostante sia molo ben suonato
non lascia molto all'ascoltatore. Molto meglio l'intimista "Rainbows
and You" che ricorda sia Elthon John che il già citato
Joel. Divertenti la grintosa "Jump Back" e la ritmata "We
All Wanna Be in Love" che ricorda molto Ian Hunter e "Jump"
che si mantiene sulla stessa linea. Con "Tell Me Something New"
si torna a atmosfere rilassate e maledettamente romantiche, stile
e classe scorrono a fiumi e salvano il brano, mentre "Is This
Love" ricorda troppo qualcosa di già sentito per convincere.
Anche il blues di "Everithing I Need" non da particolari
emozioni le cose migliori si sentono quando Wilson rocka come in "24
Reasons".
Un album discreto, ma che dubito possa attirare molta attenzione fuori
dai patri confini. GB
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