I Winters Bane sono una band Americana famosa nell’ambito Metal,
non per quello che ha scritto, ma tanto per aver dato ai Judas Priest
il cantante Ripper Owens, nel periodo del defezionario Rob Halford.
Eppure nel tempo è sempre stata considerata una Cult Band,
che ha saputo scrivere buone canzoni, anche se troppo Maiden e Priest
style.
Nessuna pagina memorabile dunque, ma una buona manciata di canzoni
piacevoli e cariche di energia al punto giusto, questo il sunto. Ed
oggi senza Owens? Il titolo la dice lunga dopo l’annosa assenza
dai scaffali dei dischi, l’ultima apparizione risale nientemeno
cha al 1997.
Un occhiata alla formazione e con sorpresa troviamo Markus Cross (ex
Helloween), mentre al microfono c’è Alex Koch (ex Powergod),
un cantante dalle tonalità molto vicine a quelle di Owens.
La band propone un Power Metal massiccio ben confezionato e la guerra
inizia immediatamente con “Seal The Light”, per proseguire
con impeto in “Speak To Flame”, canzone sicuramente adatta
per i concerti. La fantasia non è il forte di questa formazione,
bisogna comunque dare atto ad una realtà inconfutabile, i strumentisti
sanno davvero il fatto loro e le canzoni, pur essendo già ascoltate
e molto simili fra di loro, hanno potenza e carisma. “The World”
francamente è noiosetta, ma l’interesse riprende immediatamente
il via con “Dead Faith”, grazie ad un refrain indovinato
ed una ritmica roboante. “Catching The Sun” sembra uscita
da un disco degli Iron Maiden, con l’immancabile tendenza al
cantato stile Judas Priest.
Cosa volete che aggiunga ancora, quando un disco scorre su un unico
binario? Considerazione finale: un ben tornato ai Winters Bane, gli
amanti dell’Heavy Metal puro ed incontaminato hanno di che cibarsi,
gli altri possono portare la loro attenzione verso altri lidi. MS
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