Rock Impressions

the Wonkies - Colazione All'Inglese The WONKIES - Colazione All'Inglese
Fondazione Sonora
Distribuzione italiana: Blissco
Genere: Rock / Dandy Rock
Support: CD - 2011

C’è sempre stata fra America ed Inghilterra quella sana rivalità anche in ambito musicale, lo abbiamo visto soprattutto negli anni ‘60/70 quando il Rock faceva a gara a chi la faceva più “strana”. Nel periodo si sperimentava molto, la personalità era focale, al centro del mondo, necessariamente si aveva la volontà di essere unici. Personalmente ho sempre reputato in questo campo l’Inghilterra più avanti che il nuovo continente, perché ci ha elargito band che come quantità e soprattutto come qualità, hanno dominato e sono state punto di riferimento per intere generazioni. Se poi andiamo a fare un rapporto quantità rispetto il numero di abitanti, allora quello che dico assume connotati ancora più amplificati.

L’importanza dei Beatles è nota a tutti, non starò certo qui a spiegare che hanno aperto tre strade nel Rock come il Prog, la Psichedelìa e il Punk, non è la sede per entrare nei dettagli. Oppure i Martelli di Dio, i Led Zeppelin, veri stravolgitori dell’Hard Rock dalle fortissime tinte Blues e via, via tutti gli altri. L’Italia dal canto suo ha saputo fare davvero poco, mentre il mondo musicale veniva stravolto dal Rock alla fine degli anni ’60, da noi Claudio Villa, Gianni Morandi e compagnia bella, mietevano alla grande. Ma nel tempo inesorabilmente questo suono elettrico e comunque sia melodioso, rientra anche nel nostro universo, pur non essendo intarsiato nel DNA. Moltissime la band che hanno cavalcato il Rock, in differenti stili e modalità, comunque sia di base si trovano le influenze che vi ho accennato. Nel caso dei The Wonkies, tutto si arricchisce ancora di più, con The Strokes, James Taylor, Creedence Clear Water Revival e molto altro. Un Rock moderno, ma dalle sonorità vintage, un equilibrio ben dosato per un risultato quantomeno gradevole. L’amore dei biellesi - torinesi per l’Inghilterra è palese sin dal titolo “Colazione All’Inglese” e quello che apprezzo nel loro sound è quella sfumatura psichedelica che irrobustisce l’insieme.

Marco Schellino (voce), Luca Fabbricatore (chitarra), Vittorio Vallivero (Chitarra e tastiere), Filippo Ugliengo (basso) e Marco Ugliengo (batteria) sono i The Wonkies e questo in analisi è il debutto discografico. Fra le note del disco si denotano comunque le radici prettamente italiane, nel pentagramma si aggira quella mediterraneità intrinseca alla quale siamo inesorabilmente ed inconsapevolmente legati. Le canzoni sono tutte orecchiabili e dal ritornello tormentone, Rock acustico contaminato dalla psichedelia a tratti elettronica. Ogni singolo brano può essere un papabile hit radiofonico, anche se “Dimmi Come Mai” e “Ciao Come Stai” hanno una intensità maggiore, non a caso sono stati i primi due singoli estratti dall’album. “Fragile” potrebbe uscire benissimo dalla discografia di Daniele Silvestri. La voce non è aggressiva, piuttosto semplice come il sound proposto. Non mancano i momenti più leggieri in stile ballata, come “Sempre Tutto In Fretta” e la conclusiva “Finché Esce Sangue”.

Nella totalità è dunque il Rock a farla da padrona e personalmente ho avuto tantissimi deja vu. Chi vuole passare un oretta di buon Rock spensierato ed orecchiabile, “Colazione All’Inglese” fa al caso vostro, mentre ai più attempati di voi consiglio un ascolto preventivo, in quanto come me, avete ascoltato in diretta gli anni ’70, per cui… MS


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