Ci incontriamo con un gruppo del Belgio, un quintetto che dedica anima
e corpo alla musica portata al successo da Frank Zappa. The Wrong
Object suona un Jazz Rock contaminato anche dalla Scuola Di Canterbury,
più precisamente da band come Soft Machine in primis.
Un Nu-Jazz diretto, con tanto di Bèla Batok fra le righe, un
suono energico, ma anche un poco stereotipato.
Negli anni ’70 da noi si aggiravano band con una personalità
spaventosa, gli Area di Demetrio Stratos erano una di queste, oltre
che un caposaldo del genere. In “Stories From The Shed”
ci sono quattordici tracce e tutte di durata breve, la più
lunga “Saturn”, arriva quasi a sette minuti, per il resto
la media è di tre minuti.
La tromba di Jean- Paul Estievenart è solista in parecchi brani,
a partire da “Sonic Riot At The Haly Palate”. Mi affascinano
di più i frangenti sperimentali, “15/05” è
un buon spaccato di Jazz, condito di buone idee ed un sax, quello
di Fred Delplancq, davvero trascinante.
La ritmica dei brani rende impossibile bloccare il movimento incondizionato
dei nostri piedi. Non solo Area, come in “Strangler Fig”,
ma anche Perigeo, insomma i The Wrong Object sanno suonare alla grande,
ma non è che poi abbiano sviluppato di molto il genere. Più
sperimentali in “Sheepwrecked”, comunque sempre molto
vicini a Zappa. Ma lo sanno fare bene, maledettamente bene e di conseguenza
l’ascolto scivola via che è un piacere. Questa è
musica affascinante, seria, per palati fini e non, solo rivolta ad
un pubblico Jazz.
L’unico problema è che nulla toglie e niente aggiunge
a quanto raccontato sino ad ora da altre band del genere, di conseguenza
non avvicina neppure e non allontana nessuno. Un ottimo prodotto dedicato
a chi usufruisce e gode spesso di questi suoni. Comunque bravi e degni
di menzione. MS |