Gli
Xandria sono al secondo album e ci dimostrano che anche il gothic
"commerciale" può essere bello. Il loro sound può
essere descritto come la versione romantica e angelica degli Evanescence
senza le voci maschili. Un sound che si presenta sensuale e triste,
senza essere cupo e negativo, la malinconia è mitigata dalla
voce angelica della singer Lisa, che con la sua carica di delicata
sensualità ci trasporta in un mondo dove riflessione e svago
si accompagnano.
La title track inizia con un giro dal sapore celtico, poi entrano
le chitarre distorte a dare enfasi al pezzo che inizia subito a volare
alto, granzie anche ad un coro molto azzeccato. "The Lioness"
è un po' più banale, ma comunque funziona. "Back
to the River" aggiunge delle note orientali grazie al sitar,
ma il pezzo è un granitico esempio di gothic metal, solo il
cantato gentile di Lisa rende il pezzo differente. "Eversleeping"
è un lento dolce che sembra uscire dal repertorio di Enya,
mentre "Fire of Universe" è uno dei momenti che più
ricordano gli Evanescence. "Some Like It Cold" è
una ballata un po' più personale che ci dimostra come il gruppo
sia in possesso di una discreta vena creativa. Bella anche "Answer"
che unisce energia e melodia. Anche il chitarrismo di "My Scarlet
Name" presenta nuove idee che rendono ancora più varia
la proposta dei nostri con l'aggiunta di venature spagnoleggianti.
Tensione drammatica e pathos sono le compenenti di "Snow - White".
Ritmiche serrate alla HIM trascinano "Black Flame" e in
parte anche la successiva "Too Close to Breathe". Suggella
l'album la ritmata "Keep My Secret Well".
Un disco molto piacevole, che non aggiunge nuovi elementi ad un sound
già collaudato, ma che si fa ascoltare davvero molto volentieri.
GB
Altre recensioni: India; Salomé
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