I
tedeschi Xandria sono giunti al terzo album in tre anni e si propongono
come una delle realtà più interessanti in ambito gothic
metal cantato da una cantante femminile. Alla produzione ritroviamo
Jose Alvarez-Brill (Wolfsheim), ma con un sound più maturo
e coinvolgente. Il loro secondo album mi aveva colpito per la sua
capacità di unire un sound piacevole e dalla facile presa a
melodie tuttaltro che banali o scontate, come dire un pizzico di commercialità
e una buona dose di classe. Questo India ne segue le orme ma va ancora
più in profondità.
Il titolo non deve trarre in inganno, il gruppo non sta cercando di
cavalcare l’ondata di nuovo amore per l’india e l’oriente
in generale, piuttosto il concept sottostante si rifà al viaggio
di Colombo alla scoperta di nuove strade e nuovi confini, una metafora
del viaggio della vita.
Il brano omonimo di apertura è una cavalcata potente che mostra
subito come il gruppo sia agguerrito e voglia conquistare il cuore
del pubblico metal, ma già la seconda traccia “Now &
Forever” è più melodica, sospesa fra malinconia
e solarità. “In Love With the Darkness” (che titolo
gothic!!!) mi ricorda certe melodie vincenti di Siouxie unite al cantato
di Enya, con un bel tappeto di tastiere, una traccia epica che si
stampa subito in mente, una hit dal sicuro successo. “Fight
Me”, come dice il titolo, è un brano battagliero, ottimo
esempio di goth metal con un ottima parte di chitarra. “Black
& Silver” è un’altra traccia che mi ha convinto
delle potenzialità del gruppo, Lisa alterna un cantato angelico
ad uno carico di sensualità ed erotismo, con un’atmosfera
notturna da brividi, ottima per passare delle nottate “alternative”.
L’amore per le melodie celtiche torna prepotente nel titolo
“Like a Rose on the Grave of Love”, che ricorda un po’
i Blackmore’s Night, una ballata struggente dal sapore folk
e medioevale. “Widescreen” riprende certe atmosfere dei
brani precedenti e le amplifica, sa un po’ di riempitiva, ma
funziona. Le melodie irlandesi tornano in “The End of Every
Story” e in questo contesto la voce di Lisa è perfetta
con la sua dolcezza. Molto bella anche “Who We Are” con
le sue melodie orecchiabili su basi metalliche molto atmosferiche.
“Dancer” è una ballata un po’ melensa, ma
dopo una buona dose di energia ci sta anche bene, anche se di certo
non mi ha colpito per originalità. Ancora giri melodici molto
catchy in “Winterhearted”, per concludere con la fresca
“Return to India”, un anello che si chiude.
Gli Xandria hanno confezionato un disco che funziona davvero bene
e che ci mostra una band dal grande potenziale, una promessa che potrebbe
diventare presto una fulgida realtà nel panorama gothic metal.
GB
Altre recensioni: Ravenheart; Salomé
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