Rock Impressions

YES - Vado Ligure, 12 Luglio 2003
di Michele Maestrini

La seconda delle due date italiane del tour degli Yes conferma ciò che era già evidente da tempo, ovvero che le band reduci dagli anni settanta ancora attive ai giorni nostri possono vantare una classe e una bravura che hanno poco da invidiare alla forma raggiunta in quei gloriosi anni ma che, anzi, sono arricchite dall'esperienza trentennale derivante da tour su tour. Poco importa se poi le ultime prove in studio non sempre sono all'altezza del loro passato.

Questi "dinosauri" dal vivo sono ancora grandissimi e danno parecchi punti alla maggior parte delle band dei nostri giorni. Gli Yes non fanno certamente eccezione e sono forse l'esempio più eclatante di questa tendenza. Già questo era un buon motivo per non mancare all'appuntamento per gli abitanti del nord Italia a Vado Ligure e, come se non bastasse, c'era anche la possibilità di vedere lo show nella loro formazione originale, quella con Rick Wakeman che, dopo lunghi tira e molla durati negli anni, ha fatto ritorno stabile nella band.

Che dire, il tour precedente a questo vedeva la presenza di un orchestra sinfonica e l'unico appuntamento in Italia, a Milano, aveva lasciato già parecchia gente a bocca aperta, ma questa volta posso dire senza dubbio che la presenza di Wakeman ha fatto la differenza. Le tastiere di Rick nella band sono nel loro vero elemento naturale e la band è il giusto supporto per esse; non ci sono Yes senza Wakeman e non c'è Wakeman senza Yes mi verrebbe da dire.

Il terzo valido motivo per non lasciarsi sfuggire queste due date italiane è stata la scaletta, che in questo caso comprendeva, oltre ai classici, la stupenda "Awaken", l'accoppiata magnifica "We Have Heaven" e "Southside Of The Sky" (quasi mai proposte live) e un ripescaggio da Tormato, ovvero l'insolita "Don't Kill The Whale", ottimamente riproposta.

Dicevo dei classici e per nominarne alcuni posso citare "Long Distance Runaround", "I've Seen All Good People", "Roundabout", "Siberian Kathru", "And You And I" e "Heart Of The Sunrise".

Per quanto riguarda i singoli musicisti, tutti hanno eseguito il loro pezzo da solisti e una nota particolare va a quelli proposti da Steve Howe con "To Be Over" e "The Clap" e da Rick Wakeman, che introduce il suo solo con "The Six Wives of Henry VIII", per poi continuare con note al fulmicotone risultandone poi alla fine quasi spossato e venendo ovviamente accolto con un boato.

Altro momento spettacolare il duetto di basso e batteria con l'ottimo Alan White e il fenomenale Chris Squire, vero animale da palco con una presenza scenica incredibile e vero istrione della serata; una menzione minore per la canzone proposta da Jon Anderson, bella ma inferiore a tutti gli altri momenti; c'è comunque da dire che il cantante, a quasi sessant'anni di età, sfoggia ad oggi una voce quasi uguale a quella di trent'anni fa, anche se ieri in qualche momento era meno cristallina del solito. Mitici! MM

Recensioni: Magnification; Symphonic Live

Articolo: Yes, la discografia commentata

Related Artists: Steve Howe, Asia, Conspiracy


Ricerca personalizzata

Indietro alla pagina dei Live Reportages

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Art | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | Facebook | MySpace | Born Again |