Colpa
una nebbia maligna e appiccicosa arrivo al locale del concerto con
un ritardo di un’ora, il tempo necessario per perdermi l’esibizione
dei Magica, dei quali ho sentito solo l’ultimo brano, ma che
non mi ha impressionato, anzi il gruppo aveva un pessimo sound e per
la verità mi sono sembrati decisamente sotto la media.
Dopo di loro sono saliti sul palco i francesi Nightmare, una formazione
in attività fin dalla prima metà degli anni ottanta
e che ha appena pubblicato un disco molto riuscito. Sul palco il “mestiere”
dei transalpini si sente e il loro sound risulta pieno e corposo,
una spanna abbondante sopra al gruppo precedente. Il singer, che sfoggia
un italiano discreto, assomiglia ad un incrocio fra Ronnie James Dio
(per l’estensione vocale) e Kevin DuBrow (per l’aspetto)
ed è molto simpatico, a volte anche troppo, ma si fa voler
bene dal pubblico che risponde volentieri ai suoi incitamenti. Le
composizioni della band sono molto convincenti e dal vivo funzionano
a meraviglia. La decina di brani proposti scivola via con grande scioltezza.
L’impianto delle composizioni è molto epico e drammatico,
con un buon senso di mistero, a metà strada fra la NWOBHM e
il power. Durante l’esecuzione di “Mind Matrix Shizophrenia”
salgono sullo stage anche gli After Forever dando vita ad un bel momento.
Gran finale con la cover di Aces High degli Iron che viene cantata
a squarciagola da tutti i presenti. Onore alla band che lascia il
palco a testa alta.
Un po’ di attesa precede la salita degli After Forever, per
la prima data in assoluto nel nostro paese, e la simpatica Jansen
chiede scusa al pubblico per averci messo tanto ad arrivare sul nostro
sacro suolo. La band viene perdonata subito, perché l’attesa
viene ricompensata da un’esibizione potente e generosa, molto
metallica e poco gothic, ma di quelle che riscaldano i cuori e lasciano
il segno. La discografia del gruppo viene attraversata in modo trasversale
e sembra di assistera ad un best of con predilezione per i pezzi più
diretti e incisivi. Gran bella esibizione con la band gruppo in gran
forma e una Jansen che sul palco sembra una pantera, veramente brava.
Finita l’esibizione il gruppo viene richiamato sul palco da
un pubblico entusiasta e come bis aggiuntivo viene eseguita a sorpresa
“The Final Contdown”, un brano leggero, che stona col
repertorio impegnativo della band olandese, ma che ci ricorda da dove
siamo partiti e quanta strada abbia fatto il metal in tutti questi
anni, non a caso la cover è stata molto apprezzata e l’audience
ha avuto un’altra occasione per cantare a gran voce.
Non c’è molto altro da aggiungere se non il fatto che
mi sono divertito parecchio, che l’esibizione mi è piaciuta
dall’inizio alla fine e che il lato metallico del mio cuore
ha battuto forte come ai bei tempi. GB
Recensioni
After Forever: Remagine; Mea
Culpa
Interviste After Forever: 2006
Sito Web
(After Forever)
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