Il nuovo album This Fading
Time è abbastanza diverso, i brani sono più brevi ed
è più sperimentale e ricercato, mi puoi dire qualcosa
di più?
Dopo aver realizzato un album con delle orchestrazioni molto
heavy come The Brass Serpent, abbiamo cercato di realizzare un disco
che suonasse come un live. La maggior parte dei brani sono stati registrati
in presa diretta nella nostra sala prove e abbiamo aggiunto pochissime
sovraincisioni. È vero, le canzoni sembrano corte se paragonate
ai nostri due album precedenti, ma sono comunque più lunghe
della media delle canzoni pop. Credo che lo spirito sperimentale dell’album
dipenda in gran parte con la nostra ricerca interiore e le nostre
meditazioni su alcuni aspetti della vita e la gloria del nostro mondo
che si sta dissolvendo.
L’artwork ricorda il 9/11, così come anche il
titolo dell’album, qual è il messaggio che volete dare
con questo disco?
La copertina si collega molto bene con il brano “In
the Air”, questo è il motivo per cui l’abbiamo
scelta. Gli eventi del 9/11 ci hanno veramente shoccati ed è
solo oggi, cinque anni dopo, che Mike Tenenbaum si è sentito
pronto per mettere i suoi sentimenti in una canzone. Ma le tragedie
di questo mondo non sono prive di senso.
Cosa pensate di questo periodo, siete ottimisti o temete
il futuro?
La Bibbia con chiarezza mostra che le cose prima di essere
migliori sono sempre molto brutte. Sarebbe folle e impossibile predire
quando arriverà la fine dei tempi, anche se ovviamente ogni
giorno che passa si avvicina un po’ di più. L’America
come potenza mondiale sembra essere sull’orlo della crisi e
se perdiamo la fede in Dio avremo davanti un periodo veramente drammatico.
Ciononostante lo Spirito si muoverà in altre direzioni dove
le persone sono più ricettive rispetto al messaggio del Vangelo.
La storia ci insegna che le nazioni nascono e muoiono, quindi la paura
per il nostro paese non deve necessariamente significare che siamo
pessimisti.
La copertina è stata dipinta dal leggendario Paul
Whitehead, come siete entrati in contatto con lui?
La nostra casa discografica, la Musea, ci ha suggerito di
usare un suo lavoro per la nostra copertina, così abbiamo contattato
il suo agente attraverso il suo sito web. Per noi è stato un
grande onore poter usare un disegno dello stesso artista che ha creato
le leggendarie copertine degli album dei Genesis.
Voi avete un sound molto seventies, quanta tradizione e quanta
modernità ci sono nella vostra musica?
Un sound settantiano è assolutamente il nostro obiettivo.
Siamo tutti cresciuti ascoltando Yes, Genesis, Pink Floyd e tutti
gli altri grandi di questo genere di musica. Su queste influenze si
basa principalmente il nostro sound, ma ascoltiamo anche gli Spock’s
Beard, i The Flower Kings, i Porcupine Tree e le nuove prog bands
in genere.
Che responsi avete alla vostra musica?
Abbiamo avuto un’ampia gamma di responsi, come ci si
può aspettare. Abbiamo avuto un certo successo su Mindawn.com
coi nostri due primi albums e siamo stati trasmessi in radio in molti
paesi. In particolare siamo rimasti molto colpiti quando il giornalista
S.T. Karnick ha indicato An Other Life come il miglior debut album
del 2003.
Secondo te quali sono le principali differenze fra i vostri
albums?
An Other Life ha preso vita dalle nostre prime sessioni di
prove. Abbiamo usato la musica che Mike aveva in mente, ma che aveva
bisogno di un trattamento prog. Dopo che abbiamo visto i primi giudizi
positivi e letto le prime critiche sulla nostra musica, ci siamo avventurati
in un progetto più ambizioso che è sfociato nell’album
The Brass Serpent, che è molto più di un concept album.
Col terzo disco siamo voluti tornare ad un songwriting più
organico, facendo della musica che prendeva vita dalle nostre sessioni
prove suonando tutti insieme.
Se non mi sbaglio avete una nuova tastierista, cosa mi puoi
dire di lei?
Tricia Lee è un’ottima bassista, ma è
molto brava anche a improvvisare con le tastiere. Ha contribuito col
suo talento alla riuscita del nostro terzo album e il suo stile con
le tastiere ha avuto un peso determinante sulla direzione che hanno
preso i brani. Lei è un’amica di Mike Tenenbaum da molto
tempo e in precedenza hanno suonato insieme anche in altri gruppi.
Suonerete dal vivo a supporto del nuovo cd? Cosa caratterizza
le vostre esibizioni dal vivo?
Abbiamo suonato molte volte The Brass Serpent dal vivo, in
particolare quando abbiamo suonato in supporto a Neal Morse durante
il suo ultimo tour. Per il momento non abbiamo pianificato un tour
in supporto a This Fading Time, perché abbiamo iniziato subito
a lavorare su della nuova musica.
Cosa pensate della scena prog attuale?
Le possibilità offerte dalle nuove tecnologie di scambiare
musica e raggiungere i fans sta aiutando molto i gruppi di musica
prog a crescere e fiorire come non è mai successo prima. La
musica migliore probabilmente raggiungerà i livelli più
alti e troverà il suo giusto seguito di fans. È un momento
magico per i musicisti.
Secondo voi quali sono i futuri sviluppi per il progressive?
Probabilmente i fans del prog incomincieranno ad usufruire
della musica prog attraverso le radio satellitari e internet. Dopo
che il genere è stato in mano a gruppi mainstream che se ne
sono innamorati, finalmente tornerà ad essere suonato dai musicisti
che lo amano per davvero.
Molti fans del vecchio prog odiano i Dream Theater e il new
prog in genere, ma qualcuno afferma che non ci sarebbero giovani che
ascoltano i primi Genesis o i King Crimson senza la popolarità
raggiunta dai Dream Theater, cosa ne pensi?
Non c’è alcun dubbio che i gruppi come i Genesis
e i King Crimson non potrebbero continuare ad avere fans senza il
contributo dei gruppi di oggi. La speranza è che le nuove bands
riescano a dare un contributo originale. Non dovrebbe esserci questo
incessante paragone di ogni album nuovo con Foxtrot o Close to the
Edge o Starless and Bible Black.
Tutti associano il prog alla musica inglese degli anni settanta
e conosciamo molto poco dei gruppi prog americani, mi puoi raccontare
qualcosa di più della scena prog USA degli anni ’70?
Siamo ancora in una fase di riscoperta di tutta la portata
del panorama legato alla scena prog americana degli anni ’70.
Molta della musica migliore è rarissima e può essere
anche molto costosa.
Voi diffondete messaggi religiosi con i vostri testi, solitamente
sono pochi gli artisti che fanno prog con testi cristiani (penso a
Neal Morse, a Kerry Livgren coi Proto-Kaw, ai Saviour Machine), come
vi è venuta l’idea di fare della musica prog cristiana?
Siamo tutti cristiani nel gruppo e siccome la musica è
un mezzo che ha una forte componente spirituale, abbiamo deciso di
usare la nostra musica per canalizzare messaggi di spiritualità
cristiana. Se guardi le compilation CPR (ndr. sono già usciti
due doppi cd, www.cprogrock.com),
vedrai che ci sono molti più artisti di prog cristiano di quanti
immagini. L’industria legata alla musica cristiana è
molto limitata in termini di sound proposto sul mercato, per questo
motivo stiamo cercando di raggiungere principalmente i fan del prog
senza passare attraverso i canali tipici della musica cristian.
Mi puoi dire qualcosa di più del progetto CPR e dei
suoi fini?
Ci sono due obbiettivi principali. Il primo è che
vogliamo far conoscere ai fans della musica cristiana quanto prodotto
in ambito prog in questo genere, perché le radio cristiane
più popolari di solito non trasmettono questa musica e le principali
label cristiane non hanno in scuderia gruppi prog. Il secondo è
che vogliamo far conoscere ai fans del prog la musica prog fatta da
artisti di ispirazione cristiana.
Mi puoi raccontare in che modo Gesù ha cambiato le
vostre vite?
Come salvatore, ci ha dato la possibilità di vivere
liberi dal deprimente senso di colpa generato dai nostri peccati.
Come Signore, ci ha comandato di andare per il mondo per testimoniare
il Suo amore. È stato molto generoso con ognuno di noi attraverso
le nostre esperienze cristiane, ha soddisfatto i nostri bisogni e
ha diretto i nostri passi. Senza di Lui, vivremmo le nostre vite per
noi stessi, pensando solo al nostro tornaconto e al nostro benessere
e subendo le conseguenze dei nostri peccati senza perdono.
Quanto è duro condurre una carriera artistica col
vostro credo?
Bisogna pensare al mondo del prog. Le etichette cristiane
non vogliono aver niente a che fare con la musica progressive e alcuni
fans del prog ci rimproverano che non vogliono ascoltare testi a sfondo
cristiano. Di sicuro non saremo mai ne ricchi ne famosi, ma questa
non è la nostra missione.
Sembra che ci sia un crescente interesse verso la spiritualità,
lo avvertite anche voi?
Questo è un soggetto complesso. C’è sempre
stato un interesse crescente nei confronti della “spiritualità”,
ma questo non significa che sia un interesse nei confronti della Cristianità.
Molto dell’interesse crescente verso la spiritualità
si sta convogliando in aree tradizionalmente chiamate “occulte”
come l’Astrologia, le credenze New Age e così via. Il
fatto che tu ti senta “spirituale” non significa per forza
di cose che sia anche vicino a Dio.
Tutti hanno sperimentato momenti duri nella loro vita, ma
Gesù ci ha insegnato come superare le difficoltà, mu
puoi parlare delle vostre?
Alcuni di noi nel gruppo hanno dovuto combattere contro problemi
finanziari, ma con la preghiera e la fede tutti i nostri bisogni sono
stati sistemati. Ci sono stati anche problemi di salute e Dio ha portato
guarigione e pace. Inoltre Dio ha provveduto esattamente con la giusta
soluzione per un problema di salute di un bambino di uno di noi.
Cosa pensi dell’attitudine di associare l’hard
rock e l’heavy metal con testi negativi?
La storia della cristianità è piena di esempi
di musiche rigettate a causa più della loro forma che dei loro
contenuti. Ma in sostanza sono i contenuti che contano alla fine.
Ci sono delle canzoni scritte da gruppi di heavy metal che glorificano
Dio meglio di molti inni cantati nelle chiese. Ovviamente, l’heavy
metal ha attirato molti musicisti ansiosi di cantare il male, ci sono
degli stereotipi su questo genere. Ciononostante ci sono gruppi come
i Bride, i Messiah Prophet, i Vengeance Rising, i Deliverance e i
Bloodgood che hanno creato della musica cristiana molto potente.
Secondo voi i testi possono veramente influenzare i giovani
ascoltatori?
Si. Saresti sorpreso se dovessi sapere quanto spesso i testi
vengono in mente alle persone quando devono prendere una decisione.
Poi i testi possono rafforzare dei comportamenti sullo stile di vita,
comportamenti verso le autorità e verso il senso della vita.
Aristotele ha scritto che quando i metodi della musica cambiano, cambiano
insieme anche le leggi fondamentali dello stato.
Che tipo di feedback state ricevendo rispetto ai messaggi
contenuti nei vostri dischi?
Alcuni detestano i messaggi di natura cristiana. Alcuni li
accettano, ma vorrebbero che smettessimo di diffonderli. Altri li
ignorano. Poi ci sono quelli che vengono incoraggiati. Noi speriamo
che alcuni li possano ascoltare per la prima volta e che provino il
desiderio di saperne di più.
Ci sono state delle critiche che vi hanno ferito?
No, ognuno è libero di avere un’opinione personale
e nessuno deve essere obbligato ad apprezzare la nostra musica. Noi
prendiamo le critiche come un’occasione per crescere e migliorare.
L’unica cosa che non accettiamo è di compromettere il
nostro messaggio.
Ci sono persone che credono che seguire Gesù equivalga
a perdere la libertà, voi cosa rispondete a questo?
La Bibbia dice che senza Gesù noi siamo schiavi del
peccato. In altre parole, noi commettiamo dei peccati sia che lo vogliamo
o meno. Noi pecchiamo anche subito dopo aver vissuto un’esperienza
positiva. Non riusciamo a smettere anche se siamo stanchi di peccare.
È la condizione umana che ci porta ad essere servitori del
bene o del male e quindi possiamo scegliere se servire Cristo o la
nostra natura peccaminosa.
Avete una parola di speranza con cui chiudere questa intervista?
Gesù ti conosce e sa di cosa hai bisogno e Lui per
te vuole grandi cose grandi cose per il Regno dei Cieli. Lascialo
agire. Cercalo e lo potrai incontrare!
GB
Recensioni: An Other Life; The
Brass Serpent; This
Fading Time
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