Rock Impressions

Akacia - This Fading Time AKACIA - This Fading Time
Musea
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Progressive
Support: CD - 2006

È un piacere ritrovare gli Akacia con il loro terzo sigillo in studio, la formazione americana si è arricchita di un nuovo tastierista, mentre gli altri quattro componenti sono rimasti al loro posto, questa continuità ha certamente contribuito a definire meglio il sound del gruppo. Infine credo che meriti una menzione il fatto che gli Akacia propongono prog “cristiano”, un genere che conta già alcuni nomi illustri come quelli di Neal Morse (Spock’s Beard, Transatlantic) e di Kerry Livgren (Kansas, Proto Kaw), senza dimenticare i potenti Saviour Machine.

Il sound di questo gruppo pesca direttamente nella tradizione inglese settantiana, ma mentre i primi due album erano molto influenzati dagli Yes, questo nuovo è meno sinfonico e più sperimentale e per certi versi si avvicina di più ai Genesis. In questo senso aiuta anche la bella copertina disegnata proprio da Paul Whitehead. Un’altra differenza rispetto al primo album riguarda la lunghezza dei brani, infatti i primi due cd presentavano rispettivamente quattro traccie l’uno con lunghe suites, questo nuovo ne presenta invece sette di varia lunghezza, dettagli si intende, ma danno la misura di una rinnovata voglia di sperimentare che emerge fin dal primo ascolto di This Fading Time.

Grandi grandi passaggi musicali sostenuti da una tecnica brillante, ottima la sezione ritmica e un chitarrista che si insinua con precisa determinazione. A livello compositivo troviamo delle parentesi poetiche e momenti di pura energia, la musica sinfonica viene alternata a sperimentazioni piuttosto interessanti e originali, mentre il cantato è sempre meno dipendente da quello di Jon Anderson. Il tutto mantiene un forte sapore settantiano che non mancherà di piacere ai fans del vecchio prog, ma attenzione non è la riproposizione di vecchi cliché, si tratta piuttosto di una sana passione per un modo indimenticabile di fare musica. Ascoltate l’introduttiva “Mystery” e ditemi se non siamo al cospetto di un grande gruppo?

Gli Akacia sono tornati con un gran disco e io spero proprio che il loro impegno raccolga il giusto riconoscimento, se lo meritano. GB

Altre recensioni: An Other Life
; The Brass Serpent

Interviste: 2006

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