Continua
il viaggio spirituale di questo gruppo molto particolare. L'episodio
precedente era molto legato alla tradizione musicale dell'India, questo
nuovo lavoro espande i propri confini e ingloba anche la tradizione
gregoriana e quella del mondo cristiano orientale, penso in particolare
alle comunità del Monte Athos.
Non è musica facile da ascoltare e da digerire, perché
richiede un particolare predisposizione d'animo, richiede di intraprendere
un viaggio introspettivo e spirituale che molti oggi non vogliono
fare.
Quattordici tracce con due brani nascosti alla fine del cd per invitare
chi ascolta ad abbandonare la superficialità e il grigiore
del mondo contemporaneo. Non è musica per chi ama il rock diretto,
la strumentazione è assolutamente atipica con percussioni varie
e strumenti acustici di tutti i generi, mentre sono banditi chitarra,
basso e batteria, insomma un disco anacronistico, faticoso, ostico,
ma anche maledettamente affascinante.
La bellezza è nella proposta di una scelta profonda che non
deve essere condivisa per "forza", ma perché si accetta
la sfida di lasciarsi interrogare da qualcosa di nuovo e di diverso.
GB
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