Rock Impressions

Antonius Rex - Hystero Demonopathy ANTONIUS REX - Hystero Demonopathy
Black Widow Records
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Dark Rock
Support: CD - 2012


Torna il maestro del dark rock Antonio Bartoccetti con l’album di cui abbiamo lungamente parlato nell’intervista, che spero alcuni di voi abbiano letto. Questo è un periodo fecondo per l’artista marchigiano, probabilmente grazie anche al consolidato sodalizio con la genovese Black Widow, la label ideale dove far crescere le ambizioni artistiche di un personaggio così fuori dagli schemi, e in questi anni ci ha gratificato con diversi lavori molto ispirati e convincenti, che non ho paura di definire migliori di quanto fatto dal nostro a inizio carriera. Così ecco arrivare Switch on Dark nel 2006, Per Viam nel 2009, Pre Viam a nome Jacula, le belle ristampe e oggi ecco questa nuova opera dark, data alle stampe nella data del 12/12/12, scelta appositamente dall’artista per la sua forza evocativa.

Questo nuovo disco è nato con la collaborazione del figlio Rexanthony, che si è occupato di tutte le parti di tastiere e della batteria campionata, e della medium Monika Tasnad, Antonio ha suonato le parti di chitarra e basso, mentre come guests troviamo il batterista Florian Gorman e alla voce Laura Haslam, Vladimir Leonard, Svetlana Serduchka e lo stesso Bartoccetti.

Hystero Demonopathy è un album prettamente esoterico, gotico e terribilmente dark, forse il più dark partorito dalla mente di questo artista visionario. Del resto il tema portante è la possessione demoniaca femminile, un tema tragico su cui si ha paura anche solo ad accostarsi. Bartoccetti come sempre vuole offrire un cammino, un percorso attraverso i misteri, l’occulto e le forze invisibili, ci sono momenti di puro terrore, quasi angoscianti e altri relativamente più chiari, ma nel complesso si ha sempre l’impressione di trovarsi in una spirale senza vie d’uscita. In questo disco si trovano molti generi musicali mescolati tra loro, è ricco di influenze, dalla musica classica all’elettronica, dal metal al post rock tutto in una chiave fortemente prog, perché c’è una ricerca musicale non comune dietro ogni singola traccia, ma quello che impressiona maggiormente è la forza evocativa che fuoriesce dai microsolchi di questo lavoro, difficilmente paragonabile a qualsiasi lavoro precedente.

Il cd contiene anche il video dal titolo “Rexample pt.1 (Vocals Soloists & Riffs)”, che propone una serie di estratti dal repertorio di Antonio che va dal ’69 al ’74, una carrellata di immagini di repertorio e di dipinti dal forte sapore esoterico, un modo per immergersi ancora più a fondo nell’universo dark di questo artista molto particolare.

Come ogni disco partorito da Bartoccetti anche questo non è per tutti, non ci si può avvicinare a un lavoro così pensando di godersi un momento di puro svago o di relax, piuttosto ci si deve predisporre ad un viaggio interiore, che potrebbe anche rivelare lati della nostra personalità che potrebbero metterci a disagio, oppure aprirci a un cammino interiore dagli effetti assolutamente imprevisti. GB

Altre recensioni: Per Viam; Zora

Interviste: 2012

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Ascoltare la musica di Antonius Rex è sempre come affrontare un viaggio nell'occulto, anche nel progetto alternativo Jacula si gode di questa situazione psicofisica, ne è recente testimone "Pre Viam" del 2011. Per poter ascoltare l'ultimo Antonius Rex però bisogna ritornare al 2009 con "Per Viam", anche lui anagramma di "Vampire", ma il senso non cambia. Questa musica non sembra avere subito l'usura del passaggio del tempo, neppure quando il chitarrista leader e polistrumentista Antonio Bartoccetti apre le porte del Dark Prog alla fine degli anni 60, precisamente nel 1969 con "In Cauda Semper Stat Venenum", con l'appellativo Jacula. Ovviamente muta la tecnologia ed il supporto della strumentazione, ma resta sempre intatto l'alone esoterico che circonda il suono.

La copertina di "Hystero Demonopathy" è in definitiva il sunto di quello che è il concepimento artistico di Bartoccetti in questo nuovo lavoro, l'oscuro, il passato, la religione. Hystero sta a significare l'analisi scientifica dell'isteria in cui cadono le donne possedute dal demonio. In questo nuovo viaggio suddiviso in nove tracce ed un video, l'artista si coadiuva del supporto di Rexanthony alle tastiere, suo figlio e della medium Monika Tasnad, perché qui le cose non si fanno per finta, ma seriamente.

Cogliere il delirio della possessione, ascoltarne la storia che scaturisce da queste donne è inquietante e raggelante, ma la musica ne è perfetto tappeto. Si è anche voluto fare uscire il disco il 12-12-12, tanto per calcare la mano nel mistero.
In realtà Antonius Rex con il tempo ha una specie di ritorno al passato, non tanto come suono, ma come stile, sempre più vicino al Prog, anche se in maniera velata. Infatti nella musica si ascoltano numerose altre influenze che vanno dal Dark al Gothic, passando per la Psichedelia, il Metal e appunto il Prog!

La chitarra demoniaca riesce a tagliare le basi sonore uscendo in tutta la sua pericolosità. Creature possedute, condanne, rovi, streghe, maghi... la storia è piena di questi scempi umani e l'analisi di Antonius Rex è spietata, una cronaca quantomeno dettagliata e chiarificatrice, grazie soprattutto al supporto di Monika Tasnad, testimone presente del passato!

Il vento raggelante di "Hystero Demonopathy" coglie all'improvviso e ci immette in questo contesto antico, il disco si apre così, con tastiere epiche e chitarra ruggente, questa poi in chiusura, ci regala anche uno degli assolo più belli che Bartoccetti abbia mai eseguito. Le atmosfere si fanno ulteriormente malinconiche nella drammatica "Suicide Goth", tastiere soffici sorreggono l'intero ascolto rendendo l'immaginario ancor più annebbiato e sinistro.

"Are Mine" è aperta da un arpeggio dal sapore antico, neoclassico, sottolineato dalle sempre presenti tastiere di Rexanthony, per poi spaccare il muro del suono con chitarre cadenzate in stile Thrash! Questo connubio è sempre piaciuto al recente Antonius Rex, il suono poderoso ben si addice allo stile compositivo e rende giustizia al contenuto intero. Le urla della donna posseduta poi...raggelano il sangue.

Se avete intenzione di comperare l'lp, "Disincantation" è l'ultimo brano del lato A, narrato da Bartoccetti stesso, un piccolo spiraglio di luce impolverata che attraversa la stanza. Nuovo importante solo di chitarra, in questo caso che sfoggia il lato tecnico dell'artista, il Blues aleggia fra i giri.

Il lato B si apre, secondo chi scrive, con uno dei brani più belli che Antonius Rex abbia mai composto (questo la dice lunga sulla qualità di "Hystrero Demonophaty"), supportato dalle tastiere questa volta in prima linea di Rexanthony, qui nell'assolo il suono potrebbe sembrare quello di una chitarra....ma non lo è. Ancora grida e orrore fra le note, in un cadenzato crescendo sonoro. "The Devils Nightmare" a sua volta è greve, malefico come lo potrebbe essere davvero un incubo del diavolo. Il ritmo sale così la tensione e l'odore dello zolfo. Le streghe vengono trattate in "Witches", l'universo donna sempre denigrato e maltrattato dall'uomo. "The Fatal Letter" è un classico del repertorio Antonius Rex, un mix di ingredienti già citati nella recensione stessa, per un risultato finale che strizza l'occhio al Prog. Chiude "Possaction" ed il titolo è chiarificatore, fra urla strazianti e voci distorte.

Antonius Rex è tornato più in forma che mai assieme al suo orrore, alla bestia e chiude con un auspicio..."Che Dio Abbia Pietà Di Noi".

Ma prima di chiudere voglio svelarvi in anteprima ed in esclusiva, una leggenda che gira attorno ad "Hystero Demonophaty", sembra che di esso giri una edizione stampata in sole 33 copie!!! Qui c'è un inedito "G. Trace" e la cifra di questo limitato prodotto è quantomeno esorbitante... 2000 Euro!!! MS

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