Il fenomeno Rock Progressivo è un fenomeno a se stante nel
campionario musicale italiano. Ha goduto negli anni ’70 un momento
di notevole attenzione, con i nomi che già conoscerete come
Premiata Forneria Marconi (PFM), Area, Orme, Il Banco Del Mutuo Soccorso,
Arti & Mestieri etc.
Tuttavia anche nei giorni nostri il genere sembra godere di rispetto
e di nuova linfa con altrettanti nuovi artisti i quali hanno il merito
di tenere nel tempo ancora viva la fiamma del genere, fino a portarlo
ad oggi in buona salute. Addirittura in edicola si possono comperare
collane di dischi in vinile sul genere. Fra le band storiche annoveriamo
proprio gli Arti & Mestieri di Beppe Crovella, Furio Chirico,
Gigi Venegoni e Arturo Vitale su tutte. Ma qual’ è il
pubblico più attento ed esigente del Rock Progressivo italiano?
A sorpresa non è l’italiano stesso, bensì bisogna
arrivare fino al lontano Giappone. I nipponici hanno sempre prestato
attenzione e dato risalto alla nostra musica, tanto che quasi tutte
le band storiche del settore sono andate in sol levante a registrare
almeno un live.
Gli Arti & Mestieri lo fanno in occasione del quarantennale della
loro storia musicale in pompa magna, ossia con dieci componenti, compresi
quattro storici originali da me prima citati. Questo accade nel luglio
2015 al The Bast Of Italian Rock presso il teatro Clubcittà
in Giappone. Nei due cd ci sono gli arrangiamenti originali dei capolavori
storici “Tilt” del 1974 e “Giro Di Valzer Per Domani”
del 1975, mentre nel dvd si può godere dell’esecuzione
del nuovo disco “Universi Paralleli” del 2015. In più
ci sono i brani tratti da “Murales” (2001) dal titolo
“2000” e “Nove Lune Prima- Arc En Ciel – Bonaventura
Moon”, un brano dei King Crimson “Starless” tratto
da “Red” ed infine una registrazione dal vivo, “Gravità
9.81” tratta da “Tilt” cantata da Lino Vairetti
degli Osanna. Inutile nascondere l’ottima qualità della
registrazione, i giapponesi in questo sono maestri, l’audio
ed il video vengono masterizzati nei storici studi della King Record
sempre in Giappone. Quindi i dieci musicisti in azione sono: Furio
Chirico (batteria), Gigi Venegoni (chitarre), Beppe Crovella (tastiere),
Arturo Vitale (sax), Lautaro Acosta (violino), Roberto Puggioni (basso),
Piero Mortara (fisarmonica, tastiere), Marco Roagna (chitarre) Iano
Nicolò (voce) e l’ospite Mel Collins (sax, flauto) dei
King Crimson.
Ciò che risalta subito alla visione del dvd è l’eterna
giovinezza di Furio Chirico, grande strumentista preciso e tecnico
e la compostezza del pubblico nipponico, sempre attento ed impeccabile,
tanto da sembrare una fotografia. Il violino di Acosta è un
viaggio in prima classe ed il sax di Collins disegna scale sonore
colorate. La voce e l’interpretazione di Iano Nicolò
sono di tutto rispetto. Tutta la formazione è in splendida
forma, il Jazz Rock proposto tira e grazie alle melodie gradevoli
riesce a restare impresso nella memoria. Da sottolineare il solo di
batteria di Chirico assolutamente fuori della banalità. Pecca
del dvd se vogliamo cercarla risiede nella staticità delle
tre telecamere fisse.
Veniamo ora ai cd, la versione live del cd 1 dona a “Tilt”
una veste nuova, pulita e sgargiante, pur sempre rimanendo molto attinente
all’originale. Importanti i sottofondi di tastiera di Crovella
per la riuscita corposa del suono. Pelle d’oca. Un ensemble
sonoro potente che la sede live riesce a valorizzare al massimo. Chi
non conosce Arti & Mestieri si può approcciare tranquillamente
a questo cofanetto per scoprire un mondo sonoro caldo fra Jazz e Rock
al quale non potrà più sottrarsi. Inevitabilmente scatterà
la ricerca della loro discografia.
Il cd 2 si apre con un capolavoro assoluto, “Starless”
dei maestri King Crimson, qui in una versione struggente e calorosa
cantata in italiano. Il suono del Mellotron mi fa socchiudere gli
occhi ed immaginare ampi spazi, immagini cariche di vecchi ricordi.
A seguire la versione acustica della speciale suite “Nove Lune
Prima- Arc En Ciel – Bonaventura Moon”. Ed è con
“Valzer Per Domani” che si apre l’intero secondo
capolavoro della band. La storia che si racconta. Gli ultimi tre brani
sono tratti da “Tilt”, “Fahrenheit” in una
versione più accelerata e la ripresa in due parti di “Gravità
9.81”.
Un cofanetto imperdibile, pieno di grande musica bene eseguita e riarangiata.
Ad un nostalgico dei tempi che furono come me è scesa anche
una lacrimuccia, e ciò la dice lunga. MS
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