C'è
un nuovo album uscito nei negozi da poche settimane e possiamo finalmente
assistere al ritorno dei Backyard Babies sul suolo italico. Quale
miglior occasione se non la riapertura del Sottotetto, in quel di
Bologna, con il lancio, quanto mai con il botto, del venerdì
rock del locale felsineo per la stagione 2008-09?
Da quest'anno l'organizzatore -Bologna Rock City- adotta un'innovativo
-e semplice- sistema di prevendita, basta ricaricare una carta postepay
e quindi ottenere conferma via mail da presentare alla cassa la sera
del concerto, il tutto quindi, al costo di un solo euro per operazione
-valida anche per più biglietti- accompagnato anche dalla piacevole
sorpresa di vedere finalmente qualcuno che vende a prezzi scontati
rispetto a quelli in acquistabili in loco -questa sera di ben tre
euro- i biglietti in prevendita che -almeno stassera- godono anche
di poster del concerto in omaggio, quando invece solitamente ci vengono
propinate solo -discutibili e spropositate- spese di aggiuntive.
Ben presto il parcheggio del locale -che è ottimamente piazzato
ben fuori dal centro cittadino bolognese, ma comunque servito dai
tram del servizio pubblico cittadino a poca distanza e comodamente
raggiungibile dalla tangenziale- passa dal deserto pomeridiano ad
una buona animazione, non ci sarà il sold-out alla fine ma
poco ci manca.
Mentre noi ci stiamo ancora rinfocillando a pochi passi dal club vero
e proprio, è già ora della prima band di apertura, i
milanesi Planet Hard, che salgono sul palco appena scoccate le ore
21, mentre ancora gran parte del pubblico è intento ad arrivare
ed a tesserarsi (il Sottotetto è un club con tessera annuale).
Ci perdiamo quindi praticamente tutto il loro set, penalizzato dall'ora
e dallo scarso pubblico presente all'interno del locale.
A seguire tocca ai modenesi Landslide Ladies, che si presentano come
trio -a differenza di passatte occasioni- con il bassista-singer Lester
affiancato da due validi giovani compagni, pensiamo che la ricerca
invano di una formazione stabile –specchio della situazione
della scena nostrana- abbia penalizzato la band emiliana, che forse
avrebbe potuto invece raccogliere più per quanto aveva seminato.
Un gustoso e compatto hard rock, proposto con grinta, in cui notiamo
certamente le influenze Kiss e Hanoi Rocks, con il leader della band
che cerca di svegliare dal torpore il pubblico che pian piano affolla
il capannone del Sottotetto. Poco il tempo a disposizione, ma comunque
compito ottimamente svolto strappando anche timidi applausi.
Passiamo quindi all'ultima band in apertura, gi svedesi Bullet, quelli
più fuori tema nella serata a base di r’n’r, ma
piacevole sorpresa per noi (originariamente non erano proprio previsti,
tanto che anche la loro maglietta non riporta la data bolognese!),
ma forse il loro set è più adatto ad un motoraduno che
ad una serata come questa. Ma visto che stanno facendosi buona parte
del tour insieme ai Backyard Babies… ce li godiamo!
Il loro ingresso sul palco viene accolto bene da un pubblico oramai
molto numeroso, pugno e corna al cielo ad accogliere al suo ingresso
on stage dell'imponente singer borchiato che, da quell'altezza -il
palco è abbastanza sopraelevato- incute anche un po' di timore
con il suo fare indemoniato. Ma, muovendosi a fatica per lo stretto
palco -che per i gruppi di apertura è angusto, metà
è occupato dalla strumentazione della band di punta- si attira
il pubblico, facendolo divertire per tutti i quaranta minuti a disposizione,
con un sound che dal vivo ricorda molto gli Accept con passaggi spiccatamente
AC/DC.
Divertente vedere Peder, il drummer dei Backyard Babies, aggirarsi
sotto al palco durante la loro esibizione dotato di macchina fotografica
ad immortalare i compagni di tour.
I Bullet hanno un nuovo album da pochissimo in circolazione, e lo
promuovono alla grande con particolare menzione di "From Dusk
Till Down" e la title track "Bite The Bullet" unite
a brani meno recenti come "Bang Your Head". Si concedono
anche una breve pausa prima di riapparire sul palco e chiudere la
loro ottima prestazione, con tanti applausi dal pubblico nonostante
centrino forse poco nel contesto (ma siamo un pubblico così
chiuso noi italici sempre??)
Ore 23 circa ed ecco il turno degli attesissimi Backyard Babies, il
pubblico scalpita ed uno ad uno i nostri escono sul palco accompagnati
da ululati del pubblico, i classici lampeggianti rossi volteggiano
sugli ampli e attaccano le prime note di "The Ship" mentre
sullo sfondo capeggia anche per questo tour il classico logo con teschio
in circolazione oramai da diversi anni ma intramontabile anche in
mezzo al loro merchandising. La temperatura è altissima e non
solo in senso figurato, il locale è quasi completamente pieno
e si scatena l'inferno.
La band soffre sul palco alcuni problemi tecnici, dapprima Johan,
il bassista è costretto a rinunciare definitivamente alla sua
spia, calciata a bordo palco, visto che non vuole saperne di funzionare,
mentre Dregen litiga a lungo con il fonico al suo fianco, imprecando
vistosamente. La band cerca comunque di continuare senza che lo show
ne risenta poi così tanto.
I pezzi del nuovo disco funzionano benissimo dal vivo e la parte iniziale
è ampiamente dedicata a cose recentissime, così solo
dopo averci proposto l'energico primo singolo estratto dall'ultimo
lavoro, "Fuck Off And Die" in cui Dregen è protagonista
anche nel cantato -consentendo a Nicke un momento di riposo vocale
e di spaziare maggiormente sul palco- è finalmente l'ora di
un tuffo nel passato con "Brand New Hate", che scatena facilmente
il pubblico. La successiva "Degenerated", si dimostra forse
un po' troppo poco adatta al live, come temuto ascoltandola su disco,
ma basta introdurci "The Clash" per riportarci completamente
sui binari di un concerto come sempre esplosivo. "Back On The
Juice" rallenta di nuovo i ritmi, ma poco dopo ci si scatena
di nuovo quando il passato torna prepotentemente alla ribalta con
una serie di inni storici della band, dapprima "Star War"
seguita dall'accoppiata vincente "Highlights"/"Look
At You" sparate in sequenza e immancabili nel set degli svedesi
da sempre, e come cancellarle??
E' passata circa un'ora e -quando la interessante "Nomadic"
va a chiudersi- gli svedesi scendono dal palco, salutando il pubblico
che li incita, Peder, il batterista è visibilmente provato
mentre si trascina fuori, colpa della calura e dello show senza grandi
pause.
Breve attesa ed ecco che il solo Nicke, il singer, esce, chitarra
e sigaretta in mano, per proporci una bellissima versione di "Saved
By The Bell" -tutta affidata alla sua sola chitarra e voce- seguito
dal pubblico in estasi.
Il resto della band fa il suo ritorno sul palco per la conclusione
vera e propria del concerto, dapprima tocca alla 'vecchia' hit single
"Minus Celsius" e quindi, a sorpresa, si ripesca nuovamente
nel passato con una scoppiettante "Bombed Out Of My Mind"
che non sarà proprio un pezzo molto conosciuto anche fra il
pubblico in sala, ma è ideale per scatenare -per l'ultima volta
questa sera- i tantissimi fans.
Una band in grandissima forma, un disco come l'ultimo, omonimo, che
andrebbe suonato dal vivo del tutto o quasi, e la scelta -durissima-
deve lasciare in panchina pezzi che meriterebbero un posto sempre
ogni sera, non potendo disdegnare passaggi nella loro discografia
passata altresì ricca di ottimi episodi, ma ci vorrebbero sei
ore di set per accontentare tutti! Quindi va bene così, un'ora
e un quarto di pura energia ci ha appena riempito le vene di rock'n'roll
per questa band che non ha più bisogno di presentazioni ma
è sempre una certezza anche sul palco!
I suoni del Sottotetto non sono ancora certo il massimo –sarà
anche che abbiamo orecchie abituate bene bazzicando spesso per concerti
oltre le Alpi- e la struttura, un alto capannone rimaneggiato a live
club forse non aiuta e comunque sono stati fassi passi in avanti da
quando nello scorso inverno BRC ha cominciato ad organizzare concerti
in questo locale, e ci auguriamo che il pienone di questa serata spinga
a fare ancora meglio, c'è bisogno di locali live come questo
in Italia, linfa vitale per il rock'n'roll nella nostra penisola!!
Dopo il concerto il pubblico sfolla molto lentamente, alcuni attendono
la band (tutti -stranamente tranne Nicke- si concedono ai fans fino
a notte fonda) mentre l'ottimo dj set hard-rock ci tiene qui all'interno
del club ancora a lungo prima di tornarcene a casa.
E ora... li attendiamo l'anno prossimo di nuovo da noi, è una
promessa, vero?
Setlist Backyard Babies:
The Ship
Come Undone
Disfunctional Professional
Fuck Off and Die
Brand New Hate
Degenerated
The Clash
Back On The Juice
Idiots
Star War
Highlights
Look At You
Nomadic
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Saved By The Bell
Minus Celsius
Bombed (Out Of My Mind)
Recensioni: Backyard Babies; Them
XX
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