Intervista ai Belladonna
Di Giancarlo Bolther
Nel giro di pochi anni avete bruciato molte tappe e raccolto
grandi soddisfazioni, è stato tutto frutto del caso, siete
rimasti sorpresi da questa rapida evoluzione delle cose o in qualche
modo ve lo aspettavate ed era tutto pianificato?
E' impossibile pianificare qualcosa quando avviene - come
nel nostro caso! - solamente grazie al passaparola della gente! Quindi,
più che aspettarci così tanta attenzione, semplicemente
sognavamo che a qualcuno la nostra musica potesse arrivare al cuore,
così come sapevamo che arrivava al nostro! Ci sentiamo incredibilmente
onorati che questo effettivamente accada, e che accada grazie al passaparola
degli appassionati di musica di tutto il mondo.
Avete mosso i primi passi senza l’aiuto di una casa
discografica, vi ha aiutato comunque qualcuno o avete fatto proprio
tutto da soli e quanto è stata dura?
Questa domanda ce la fanno in molti!... Sembra strano o incredibile
ottenere consensi senza avere alle spalle qualcuno... ma ti assicuro
che a noi è andata proprio così! E sì è
stata dura, direi che è stata una sorta di via crucis per la
"via lucis"! E il nostro percorso ci ha insegnato tantissime
cose, fra cui la più importante: restare sempre sè stessi
e credere fermamente in ciò che si fa, ovvero in ciò
che si è.
Tutto sembra essere partito dal vostro sito MySpace, una
community che sta attuando una vera rivoluzione nel mondo della musica,
anche se sembra che qualcuno non se ne sia ancora accorto, ma oggi
tanti gruppi stanno sostituendo il classico sito internet col sito
MySpace e stanno nascendo nuove e interessanti forme di collaborazione,
voi che cosa pensate di tutto questo?
Noi siamo stati tra i primi a sostituire il nostro sito web
con quello di MySpace... c'è subito sembrato evidente il suo
potenziale, che fondamentalmente consiste nell'opportunità
di diffondere la propria musica senza filtri e compromessi... così,
liberamente. Per noi è stato assolutamente meraviglioso scoprire
come tramite la rete si possa ancora arrivare al cuore di qualcuno
anche se non si gode di amicizie o parentele altolocate o dei budget
promozionali delle grandi aziende discografiche.
Da quello che ho letto nella vostra bio siete un gruppo abbastanza
giovane, quali sono state le vostre esperienze musicali precedenti
ai Belladonna?
Sono state tutte esperienze simili a quelle di ogni band:
si è sempre crisalidi prima di divenire farfalle, e solo quando
finalmente si inizia a volare si trova la propria dimensione, e la
vita diventa musica davvero. Per noi è successo quando sono
nati i Belladonna.
La vostra immagine, come anche il vostro sound, sono decisamente
sexy, pensate che in qualche modo questo carattere possa aver contribuito
al vostro successo più della musica che suonate?
Noi riteniamo che sexy sia anzitutto la musica suonata e
vissuta senza inibizioni e finzioni! Dunque si, quest'ingrediente
è senz’altro fondamentale! E coinvolge direttamente -
più che l'aspetto visivo e prettamente legato all'immagine
- l'aspetto esistenziale. Sexy è tutta la musica che esce dalla
carne viva dei musicisti!
Luana, ho letto solo commenti molto positivi su di te (che
condivido), ma cosa ci puoi raccontare di te, di come sei come persona
e di come vivi la musica?
Anzitutto grazie!!…
Di me posso dire che la musica mi ha aiutato a divelare un lato di
me che è a me tuttora non del tutto "trasparente"...
iper-razionale ma folle... un cerchio che si chiude o forse una spirale
aperta...
A mio parere la scelta di proporre un rock molto diretto
e per certi versi settantiano è un grande punto di forza del
gruppo, ma secondo voi perché alcune sonorità, che ormai
potremmo definire “datate”, hanno ancora tanta presa sul
pubblico?
Secondo noi quel tipo di musica non tramonterà mai
proprio perchè si nutre del sudore stesso degli artisti...
quel sudore assolutamente umano che emoziona profondamente, che ignora
ogni moda e trend, perchè ha a che fare con l’essere,
e non con il fingere di essere.
Leggendo le vostre recensioni troviamo citati molti artisti,
dai Led Zeppelin ai Cult, dal gothic rock al love metal (HIM), ma
quali sono realmente i vostri modelli, le vostre principali fonti
di ispirazione e che tipo di musica state ricercando?
Aldilà degli accostamenti che ognuno liberamente e
legittimamente può trovare per noi, la nostra musica noi la
viviamo come una sorta di confessione dell'anima... senza scampo,
senza omissioni. La nostra principale ispirazione è la nostra
stessa vita. E se sembra altisonante dirlo, ti assicuro che viverlo
non lo è, è anzi la cosa più naturale del mondo.
I vostri testi di cosa parlano, avete dei riferimenti letterari
e/o filosofici o è tutto frutto della vostra fantasia?
I nostri testi sono una sorta di squarcio, delle finestre
su storie di cui si ignora l'intera cornice ... come spiare qualcuno
dal buco di una porta. Narriamo delle storie e l’immaginazione
di chi ascolta e la sua capacità di leggere tra le righe fanno
il resto.
Il disco è stato realizzato negli USA con la produttrice
Sylvia Massy, a cosa è dovuta questa scelta e come siente entrati
in contatto?
Sylvia Massy ci ha scoperti tramite MySpace... e ci ha invitati
personalmente a registrare nel suo studio. Citando “Il Padrino”
era "un'offerta che non potevamo rifiutare"!… Soprattutto
perchè la volontà di Sylvia non consisteva nel "produrci"
o "cambiarci" bensì nell'offrirci tutti i suoi mezzi
- il suo strepitoso studio vintage - per farci realizzare con mezzi
migliori quanto avremmo comunque fatto da soli. Sylvia è un
vero guru musicale, una persona dotata di un carisma quasi esoterico.
Anche la scelta del titolo del nuovo album è molto
forte e scomoda paragoni altisonanti, come l’avete deciso?
Non volevamo certo essere blasfemi richiamando album leggendari
come il “White Album” dei Beatles o il “Black Album”
dei Metallica o di Prince! Anzi il titolo può essere visto
come un tributo a quegli album storici, ed il colore per I Belladonna
non poteva essere che il Noir!…
Un bel disco diretto, potente e con suoni molto sinceri e
immediati, in contro tendenza con le produzioni odierne, che sono
tutte molto sofisticate e ipertecnologiche, perché questa scelta
(che a me piace molto)?
E' una vera e propria scelta di vita! Oggi i dischi rock
vengono registrati con il metronomo, gli strumenti vengono messi a
tempo con un software, le voci vengono intonate con un altro software,
tutto alla ricerca di una perfezione che è finzione, che non
è sexy, che non è umana, che è noiosa da morire
e che soprattutto non è rock’n’roll. Noi non potremmo
mai voler registrare le nostre canzoni – che sono diretta espressione
del nostro essere umani - in quel modo che definerei appunto inumano,
non-umano.
Siete molto seguiti anche all’estero, qual è
attualmente il vostro mercato di riferimento?
Abbiamo amici e fan davvero un po’ ovunque nel globo
terracqueo, ma vorrei sottolineare che non li riteniamo affatto un
mercato ma semplicemente quello che sono: amici, fan e sempre, senza
eccezione, persone alle quali dobbiamo moltissimo, tutto.
E in patria come stanno andando le cose?
Qui in Italia in tanti ci stanno scrivendo cose tipo "ma
dove eravate finora?"... e per noi questa semplice frase significa
moltissimo! Poichè ciò che davvero conta per noi non
è esplodere, avere successo, “farcela” (a fare
che poi??) ma seminare e raccogliere sentimenti veri.
Qualche anticipazione sui vostri progetti futuri?
Continuare a fare la nostra musica, liberi e indipendenti come siamo
ora.
Recensioni: Metaphysical Attraction;
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