Sembra incredibile, ma ogni tanto capita di imbattersi in gruppi dal
grande potenziale e che non hanno un contratto discografico, è
il caso dei romani Belladonna che hanno questo album pronto dal grande
appeal commerciale (nel senso che è musica che può ottenere
larghi consensi di pubblico), ma che è stato distribuito in
modo del tutto indipendente. Intanto la gente li ha conosciuti su
MySpace e hanno raggiunto un’ottima popolarità, mentre
il loro video di “Mystical Elysian Love” su You Tube ha
raggiunto la top 100.
La loro musica è mix passionale e sensuale di gothic rock,
metal e suggestioni ottantiane con un cantato femminile molto conturbante
ad opera della bella e brava Luana. Anche la critica li ha gratificati
con recensioni entusiate e basta dare loro un rapido ascolto per accorgersi
che nei Belladonna arde un fuoco che non si consuma facilmente, in
molti parlano già di loro come di "the next big thing"!
Il cd si apre con la dura “Black Swan”, siamo in pieno
hard rock con tinte fosche, la tradizione gothica si sposa con la
musica settantiana, il brano è retto da un riffing tagliente
e conciso che lancia una cavalcata su cui si libera la voce sensuale
di Luana. “Mystical Elysian Love” è il primo brano
trascinante e non a caso è stato scelto per il video, il riffing
è molto semplice, poche note sparate con convinzione, non è
certo una traccia epocale, ma dimostra come si può fare una
canzone riuscita con poche note e una linea melodica vocale azzeccata,
questa è roba che scotta. “Resurrect my Soul” è
molto rock, mi ricorda certi Cult e il Love Metal. Vi sfido a non
provare il desiderio di cantare con Luana sul ritornello di “Foreverland”,
questi ragazzi ci sanno fare davvero. Carina anche la stralunata “Houdini”,
meno immediata delle precedenti, ma non priva di un certo fascino
dark. Ma ascoltate la romantica e struggente “Ghost” per
toccare tutta la bravura del gruppo alle prese con una ballata infernale.
Altra bella ballata malvagia è “I wanna be your God”
che mi ricorda un po’ Nick Cave. “Mrs.Hyde” è
un brano che si distacca dal resto del repertorio, ma che mi è
anche molto piaciuto per le sue ritmiche ipnotiche e cattive, più
sperimentale e quindi più personale. Discreta “Password
to Heaven”, ma non aggiunge niente a quanto già ascoltato.
“Beyond the Realms of Reason” ci riporta ad atmosfere
molto gotiche con un flavour settantiano e questo sembra essere il
vero punto di forza del gruppo. Chiude il brano notturno “Morpheus”
e si spengono le luci su questa giovane promessa del rock italiano.
In giro ci sono tanti gruppi che non hanno niente da dire e sono privi
di personalità e di talento, mentre i Belladonna ne hanno da
vendere di entrambe, certo questo loro primo album non è ancora
molto innovativo, ma hanno dimostrato di avere anche un ottimo songwriting
e di sicuro coi prossimi lavori faranno ancora parlare di se e ci
regaleranno delle belle emozioni, noi siamo già curiosi. GB
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