Berry
è un chitarrista che si è distinto nel panorama pomp
e prog. Memorabile il suo primo disco solista: "Pilgrimage to
a Point", un vero classico, come anche "To the Power of
Three" fu un ottimo disco di pomp, condiviso con i grandi Emerson
e Palmer, ma incompreso dalla critica di allora, dalla quale mi dissocio
apertamente. Senza dimenticare poi il suo primo gruppo, gli Hush,
e gli Alliance con ex Boston.
Oggi troviamo questo talentuoso chitarrista in un concept basato sulla
saga Eroic Fantasy di Robert Jordan dal titolo "The Wheel of
Time", non credo che sia stata ancora tradotta in Italia, ma
l'autore in questione è piuttosto famoso. Non so nemmeno se
è stato tratto un film da questi racconti, comunque questi
sono dettagli.
La musica celtica si fonde con il pomp epico in un mirabile connubio.
Già l'iniziale "A Theme for The Wheel of Time" racchiude
in se la maestosità di questo lavoro, con intrecci epici che
si alternano con efficacia a breaks acustici. In "Song for Moiraine"
momenti medioevali duettano con un pomp grintoso. Il brano successivo
ha un incedere dark gotico ed è un peccato non conoscere la
storia sottostante. Come non farsi contagiare dall'allegria di "The
Winespring Reel", con un pregevole lavoro di chitarra. "Ladies
of the Tower" è uno dei brani più piacevoli, ma
anche uno dei più scontati. Il seguente "The Game of Houses"
è più intricato e ammaliante. Il disco si chiude con
un brano che fa venire in mente il Gabriel dei tempi migliori.
Diciannove brani per quasi un ora di magie musicali, un disco stupendo,
ricco di cambi d'atmosfera, una varietà che mantiene però
una sua unità compositiva, un'opera davvero riuscita che dimostra
la genialità e la grandezza di Berry. Una colonna sonora per
i nostri sogni! GB
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