Sono passati due anni dal debutto di questo progetto, in un era in
cui un lasso così è già sufficiente a far dimenticare
un artista, eppure mi ricordo molto bene del primo album omonimo del
duo composto da Steven Wilson dei Porcupine Tree e dall’israeliano
Aviv Geffen. Ricordo il loro sound in bilico fra intimismo poetico
e forza espressiva, un rock solo apparentemente semplice, ma che è
capace di risvegliare le coscenze assopite e di far sognare come pochi
altri.
Siamo di fronte ad un mix di pop evoluto, psichedelia e ovviamente
progressive, un ideale incrocio fra REM, Pink Floyd, Radiohead e Porcupine
Tree. Un sound moderno e capace di portare una ventata di freschezza
in un genere, il progressive, che ha un grande bisogno di novità.
La partenza del cd non poteva essere migliore, “Once”
è un brano intriso di epica modernità, le atmosfere
cambiano continuamente, mentre le parti vocali seguono delle melodie
molto belle. “1.000 People” presenta il lato più
psichedelico dei nostri, emerge anche il miglior pop onirico che qui
viene portato all’ennesima potenza, se questo disco dovesse
avere il sostegno dei media diverrebbe sicuramtente un top seller.
“Miss U” è più ritmata, sempre molto belle
le linee melodiche. Più intimista e cantautorale, quasi folk
è “Christenings”, con la sua malinconia densa di
poesia esistenziale, gli arrangiamenti dei Blackfield sono minimalisti,
ma curatissimi al tempo stesso. La magia continua con l’intensa
tristezza di “This Killer”. Su queste coordinate si stabilizza
il resto del cd che scorre con grande scioltezza, ma senza introdurre
nuovi elementi. Si tratta comunque di un sound molto ricco, che regala
emozioni ascolto dopo ascolto, che svela i suoi segreti a chi a voglia
di lasciarsi affascinare da questa musica sublime.
I Blackfield stanno facendo della grande musica e sono veramente contento
di vedere che questo progetto, nato quasi per caso, ci sta regalando
ottime emozioni. Sicuramente ritroveremo ancora Wilson e Geffen in
futuro, ma vorrei almeno che al loro ritorno possano trovare un pubblico
più ampio di quello che avranno conquistato con questo stupendo
secondo album. GB
Altre recensioni: Blackfield; Live
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