I Blackfield hanno diviso la critica e questa è già
una buona notizia, perché solo i gruppi che hanno davvero qualcosa
da dire sono capaci di dividere i critici, gente che spesso è
frustrata dal non saper creare e che quindi si crede in diritto di
giudicare il lavoro altrui. Ma veniamo al motivo del contendere, il
gruppo è stato formato da Steve Wilson, il leader dei Porcupine
Tree, insieme all'israeliano Aviv Geffen, che è diventato popolare
per il suo impegno pacifista. Essendoci Wilson si pensa subito al
prog, ma i Blackfield sono o non sono prog?
La caratteristica principale del sound dei Blackfield è di
aver coniugato in modo splendido la bellezza di certe melodie pop
alla Rem, Radiohead e Coldplay, con ritmiche e strutture armoniche
complesse, ne esce un mix altamente intrigante e godibile, melodie
meravigliosamente semplici che si intersecano, come in un puzzle armonioso,
con ritmi ricercati e impegnativi. Molti pensano che il prog per essere
bello debba essere complicato e che più è sperimentale
e più è grandioso, ma i grandi dischi prog dei primi
anni settanta prima di tutto erano dischi belli da ascoltare, il prog
quindi deve ricercare soluzioni che possano essere ascoltate volentieri,
la musica deve essere piacevole. I Blackfield rispondono a questa
esigenza con una musica densa di poesia, che ti arriva dritta al cuore.
Questo è un ottimo modo di fare prog.
Questo dvd cattura un concerto splendido tenuto nella città
che, nel bene e nel male, è il cuore dell’occidente moderno,
c’è pure una nota critica, infatti in un’immagine
dell’artwork le torri gemelle sono ancora in piedi, ma la carta
della foto fa pensare a qualcosa di vecchio e di sciupato. La scaletta
contiene il meglio di quanto i nostri hanno pubblicato nei due album
in studio anche se è privilegiato il secondo disco. Si parte
dalla trascinante “Once”, brano di apertura del secondo
album, e che viene poi riproposta anche negli encores, e via via ci
si lascia incantare da diciassette brani tutti molto belli, fra i
quali c’è pure una sorpresa, uno dei miei brani preferiti
di Alanis Morrisette, l’incantevole “Thank You”
cantata con grande delicatezza da Wilson.
Il concerto scorre piacevole dall’inizio alla fine, ci sono
grandi partiture melodiche e crescendo densi di elettricità,
c’è anche una discreta carica rock, c’è
psichedelia pop e tanta, tanta passione, c’è una regia
attenta e precisa che permette di gustare ancora di più quanto
si ascolta, insomma davvero un bel dvd. Gli extras invece sono un
po’ deboli e comprendono tre video promozionali di “Hello”,
“Pain” e “Blackfield” tutti tratti dal primo
album e graficamente molto simili tra loro, e una photo gallery.
I Blackfield sanno regalare delle belle emozioni e sono riusciti a
coniugare in modo splendido prog e musica pop. Fatevi conquistare
dalla loro musicalità e non resterete delusi. GB
Altre recensioni: Blackfield; Blackfield
II; Blackfield V
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