La coraggiosa Andromeda Relix è autrice di un altro ripescaggio
dai sempre più lontani anni ’80. In questo caso si tratta
dei Black Hole, che hanno già pubblicato il loro secondo lavoro
postumo “Living Mask” sempre con la Andromeda di Gianni
della Cioppa. Quando si pensa al dark rock e al doom in Italia vengono
subito in mente i nomi dei Death SS, di Paul Chain, dei The Black
di Mario Di Donato, ma pochi ricordano il nome dei veronesi Black
Hole, che diedero alle stampe questo unico Lp ufficiale nel 1985.
All’epoca quasi tutti snobbarono il disco, tranne poi rivalutarlo
e farlo diventare un vero must per i collezionisti, mi ricordo che
la sua quotazione nei mercatini era veramente alta. In realtà
chi se ne intendeva sapeva che non si era di fronte ad un lavoro all’altezza
di quelli partoriti dalla fervida mente di Catena, o di certa NWOBHM
dedita al lato oscuro, eppure a distanza di tanti anni ascoltare questo
platter, ora proposto in versione cd, da ancora delle emozioni.
Il riffing sabbatiano della chitarra di Nicola Murari unito alle tastiere
sulfuree di Roberto Morbioli e al drumming tribale di Mauro Tollini
danno vita ad un sound oscuro e misterioso come pochi altri, frutto
di un mix di Black Sabbath, Dark Wave, elettronica tedesca ed ovviamente
NWOBHM. Il tutto si esprime in un gusto per la melodia che manca in
molto doom, ma che spesso rimane solo abbozzato a causa di una produzione
inevitabilmente “povera” e “domestica”, ma
chi riesce a leggere la passione che si cela dietro l’immagine
ruvida dei brani sente quanto gusto c’è in tracce come
la metallara “Demoniac City”, la tenebrosa “Land
of Mystery”, l’inquietante “All My Evil” con
quel demoniaco telefono che continua a squillare, l’inno psichedelico
“Bells of Death”, “Blind Men and Occult Forces”
che non avrebbe sfigurato in repertori più blasonati, la misteriosa
“Spectral World” e gran finale con la tribale e onirica
“Obscurity in the Eternal House”. C’è molta
ingenuità mista a freschezza e buone idee, questo mix non bastò
al gruppo e di li a poco la loro avventura ebbe fine, ma resta questa
bella testimonianza.
Alle sette tracce del disco originale sono aggiunte tre versioni demo
e una live, la registrazione di queste tracce è piuttosto approssimativa,
ma anche molto naif e permette a chi ha vissuto quegli anni di approfondire
la conoscenza di questo gruppo unico. Quanti anni sono passati e quanto
sembra lontano questo disco dalle luccicanti produzioni moderne, eppure
per me ha ancora un grande fascino. GB
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