C’è differenza fra un pollo d’allevamento ed uno
ruspante? C’è differenza fra il vino industriale ed il
casareccio? Se avete dubbi in riguardo, oppure preferite i primi,
per voi la recensione può terminare anche qui perché
neppure i Black Mirrors fanno per voi.
Vi starete chiedendo se questa è una recensione musicale o
culinaria, vi rispondo musicale, anche se non crediate che ci sia
molta differenza. La musica in effetti ha un gusto, qualunque il genere
sia, ha anche un modo di essere…ha una storia, quella preconfezionata
invece non ce l’ha. E se faccio il nome di Fabio “Dandy
Bestia” Testoni? Ecco che a molti di voi torna in mente il gruppo
demenziale Punk, Rock e molto altro ancora, degli Skiantos e non solo
(Dalla, Berti, Stadio). Negli anni ‘70/80 gli Skiantos hanno
raccontato tante storie divertenti e di anticonformismo di rottura
sociale tutte vere, cioè spinte dalla voglia di essere e di
fare musica per il corpo. Testoni è il chitarrista co-fondatore
con Freak Antoni degli Skiantos e viene a conoscenza di questo gruppo
prettamente marchigiano, soprattutto della zona Fabrianese, cogliendo
in loro l’essere ruspanti e li produce!
La storia che i Black Mirrors hanno alle spalle è annosa, si
va a pescare alla fine degli anni ’70 fra amici e cantine, solo
voglia di strimpellare e di stare assieme con l’amore per una
band che da questi solchi esce sbrodolante in ogni dove, i mitici
Clash. Oggi alla reunion i Black Mirrors si ritrovano con Andrea Morbi
alla batteria, Francois Belocq al basso, Gabriele “Cats”
Gatti alla chitarra e cori e Giorgio “Camel” Tinelli alla
voce per lasciare un segno, un ricordo, una sorta di riassunto delle
puntate precedenti. In “La Vita Sul Serio” esiste la loro
storia, l’ironia e la sagacia che li rende liberi e solari.
Ed è proprio il brano “La Vita Sul Serio” ad aprire
il disco, la storia di Leonel Rugama, da venditore di tortillas a
Sandinista. Non arrendersi al nemico dittatore Somoza, ma fronteggiarlo
spavaldamente al grido “Che si arrenda tua madre”. Argomento
Sandinista caro appunto ai già citati Clash, anche se le sonorità
qui sono più riconducibili ad altri maestri di questo genere,
i Ramones. Invece richiamando un inno del Punk “Anarchy In The
UK”, i Black Mirrors si adattano nei testi al Vaticano con “Anarchy
In VK”. Di questo brano, possiamo godere anche della versione
in DUB, nella traccia conclusiva come bonus track, davvero una hit!
L’arma vincente di questo sound è l’immediatezza
e la semplicità in cui tutto si svolge. Non esistono particolari
tecnicismi, ma tanta compattezza e quei brevi solo strumentali di
chitarra spezzano l’ascolto. Venendo all’attualità,
ci facciamo due risate con la bella scappata dell’ex ministro
Elsa Fornero nel brano “Choosy”, qui analizzata a dovere.
Ritornello indovinato e facile da memorizzare sin dal primo ascolto.
Polvere, bombe e sangue su “Gaza”, terra rubata, canzone
più Rock che Punk rispetto quanto ascoltato sino ad ora.
In “Stalingrado” nel solo di chitarra c’è
come ospite Dandy Bestia, canzone rivisitata del gruppo Stormy Six
datato 1975, mentre “Il Treno”…corre, con una ottima
interpretazione da parte di Tinelli. Ascoltiamo anche cantata in lingua
argentina “Jodanse”, perché la nazione qui viene
trattata parlando della crisi economica del 2001 e della sua restrizione.
La musica ancora una volta è vicina allo stile Ramones. Venendo
alle bonus track, ascoltiamo brani scritti nei primi anni ’80
dalla band, quando nella formazione risiede anche Paolo “Rox”
Rossi, si può dire che la breve ”Keep On To The Left”
ha un groove che trascina. “God Save Rock And Roll” vede
nuovamente Dandy Bestia come ospite alla chitarra, mentre il pezzo
potrebbe benissimo uscire dalla discografia dei Rolling Stones. Una
citazione anche per il buon artwork a cura di Orazio Metello Orsini
ed una chicca, la stella che risiede nel logo della band è
stata disegnata a Bologna nel 1999 da Joe Strummer (Clash)!
In definitiva questo album è frutto di voglia di divertimento,
sincerità e di pensiero. Richiedetelo anche su https://www.facebook.com/BlackMirrors
e vedrete che passerete una buona mezz’ora in allegria con della
simpatica musica. MS
Altre recensioni: Stato d'Eccezione
|