Rock Impressions

Black Sabbath BLACK SABBATH - Past Lives
Sanctuary


Non so che emozioni avete provato voi nel guardare la serie televisiva degli Osbourne, io ho provato una grande tristezza. Certo mi sono sbellicato di risate nella puntata sugli animali che scagazzano per tutta la casa, ma non ho potuto non accorgermi del nulla che stava dietro tutto questo: un mito distrutto sia fisicamente che psicologicamente, che cerca di mostrarsi "normale" quando anche nella sua normalità non c'è nulla che possa venire definito come ordinario, ma forse il successo sta proprio in questo. Per fortuna, però, ci sono dischi come quello che vi sto recensendo che mi permettono ancora di immergermi nel mondo magico e trascinante del sabba dei tempi d'oro, dimenticandomi senza fatica di tutto il resto.

Live At Last era l'unico documento live che avevamo del periodo con Ozzy, anche se era un disco non ufficiale, tanto che certe discografie non lo citano nemmeno, ma oggi finalmente ne abbiamo la ristampa rimasterizzata e ufficializzata, con l'aggiunta di un secondo CD zeppo di altri brani indimenticabili, che lo rendono ancora più ghiotto e interessante.

Cosa si può dire di un gruppo che ha influenzato pesantemente tutto il metal degli ultimi vent'anni che non sia già stato detto? I Black Sabbath erano una band sgraziata, avevano un cantante con una voce improponibile, un sound sporco e un modo di suonare selvaggio come il punk quando i cultori dell'epoca rincorrevano il prog più raffinato, cercando di avvicinare il rock alla musica classica, per non parlare dei testi che erano in assoluta controtendenza rispetto al movimento culturale del sessantotto e ai vari cantori "impegnati". Il gruppo, per tutti questi motivi, è stato snobbato e deriso, ma oggi hanno la loro bella rivincita. I Black Sabbath di Ozzy sono uno dei gruppi rock più importanti del pianeta e riascoltare "Sweet Leaf", "War Pigs", "Children Of The Grave", "Sympton Of The Universe", "Iron Man" e tutte le altre, provoca un'emozione indescrivibile.

Le registrazioni sono abbastanza buone, anche se non sempre pulitissime come nel caso di "NIB", ma quello che conta è che catturano tutta l'essenza rivoluzionaria e la forza comunicativa della musica dei Sabbath. Nei diciotto brani di questo doppio CD non c'è la malinconica nostalgia di un tempo passato per sempre, ma c'è la nostra storia e la nostra passione, non comprarlo è come rinnegare le proprie origini, la propria ragione d'essere. GB

Altre recensioni: 13

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