Questo
è il periodo dei richiami agli anni ’80, il Power Metal
rivive una nuova giovinezza. I Bloodbount si immergono anima e corpo
in queste sonorità e devo ammettere anche con buoni risultati.
Considerando l’inflazionamento d’idee nell’ambito,
il quartetto composto da Urban Breed (voce), Tomas Olsson (Chitarra),
Fredrik Berg (basso e tastiere) e Oskar Belin (batteria) ben si sa
districare.
Si canta a squarciagola nei cori epici , come in “Behin The
Moon, ci si dibatte al ritmo di “Into The Dark”, insomma
ci si diverte sin da subito. E allora? Allora siamo alle solite, Iron
Maiden, Helloween e Stratovarious sono saccheggiati in lungo ed in
largo. Questo non è che sia un limite se il tutto viene fatto
con classe e personalità e per fortuna i nostri ce l’hanno.
Non si rimane indifferenti avanti a brani come “Nosferatu”,
anche se Harris e soci avrebbero il loro bel da dire. Il ritornello
si stampa nella mente ed è difficile da dimenticare. Più
anonima “Metal Monster”, mentre “Crucified”
è “Aces High” (Iron Maiden) più veloce,
con un ritornello alla Tolkki con tanto di Neo classicismo incluso.
Il gruppo dimostra molta tecnica ed affiatamento ed il tutto si trasferisce
nei brani, “Fallen From Grace” rasenta il plagio nei confronti
degli Helloween, ma la sua positività ci prende e convince.
Via, via il disco scorre senza intoppi, come fosse un riassunto di
un epoca e di uno stile. In teoria questo lavoro andrebbe stroncato
per assoluta mancanza d’idee, ma in pratica si è trascorsa
un ora di buon Power Metal, quindi perché sparlarne?
Chi ama i gruppi succitati deve assolutamente cercare questo disco,
che in più è impreziosito da una buona produzione. Nient’altro
che un gustoso lavoro, anche se dubito della sua onestà. MS
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