La
carriera di questo bravo chitarrista Francese è alquanto strana,
la sua musica è più conosciuta all’estero che
nel proprio paese. Non che abbia ottenuto chissà quali successi,
ma possiamo sicuramente sottolineare i discreti consensi del pubblico,
soprattutto di quello giapponese. In realtà il Progressive
Rock, Boffo lo faceva agli esordi, nel 1985 con i Larsen o con i Mandragore,
da quando ha intrapreso la carriera solista si è cimentato
in melodie acustiche supportate dalla sua fedelissima chitarra, poco
Rock e tanto sentimento.
Mi ricordo con piacere il buon “Vu Du Ciel” del 1998,
un disco carezzevole e poco impegnativo. Pensando alla Musea, mi viene
in mente una curiosità, Boffo è stato il primo artista
di questa grande scuderia francese.
Con questo “La Boite A Musique” è al nono tassello
e come volevasi dimostrare ancora una volta siamo al cospetto di un
lavoro completamente acustico. Arpeggi delicati, spesso vicini allo
stile di Steve Hackett (Genesis). Ovviamente vista la particolarità
proposta dall’artista, il disco potrebbe risultare ostico a
molti di voi, soprattutto a chi ascolta Heavy Metal o Rock. Diciamo
che questo è un disco da disintossicazione di adrenalina, un
soffuso momento da godersi sul divano a luci spente, magari con la
vostra amata. Tanto romanticismo, tanto cuore e buona tecnica, un
disco ovviamente da consigliare a chi ama la chitarra acustica. Personalmente
mi ha annoiato parecchio, siccome Boffo l’ho apprezzato in tanti
lavori, ho come la sensazione di ascoltare continuamente lo stesso
brano, ma questa è una mia sensazione, che non deve scalfire
minimamente l’operato di questo artista che tanto sa emozionare.
La registrazione è buona, la copertina è bella ed ora
avete tutte le coordinate per prendere una giusta decisione, insindacabilmente
la vostra. MS
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