Sono più di trent’anni che aspettavo questo disco, capirete
che ormai sembrasse più una creatura mitologica che una reale
possibilità. Lo stesso Albert mi disse che era molto difficile
che venisse completato il progetto iniziale, che prevedeva un triplo
album, invece, a seguito del ritrovamento di vecchi nastri e altro
materiale, finalmente ecco arrivare il secondo capitolo della saga
di Imaginos, e c’è pure la volontà di completare
anche il terzo.
È evidente che Re-Imaginos sia andato bene, forse oltre le
aspettative di Bouchard, che infatti si è gettato a capofitto
sulla stesura di questo nuovo album. Devo subito dire che quando ho
visto la track list ho provato un po’ di delusione, conoscevo
già dieci brani su quattordici (“Il Duce” era comparso
su un disco di David Roter Method), ma ogni “cultista”
sa che il concept legato al fantomatico personaggio si è intrufolato
un po’ lungo tutta la discografia della band americana, in particolare
di quella dove hanno militato i fratelli Bouchard.
Come per il precedente capitolo ci troviamo di fronte ad un melange
folk rock, anche se questo lavoro è un po’ più
solido del precedente, se non altro è più elettrico.
La cosa che colpisce maggiormente all’ascolto è l’abilità
di Albert di stravolgere i brani originali e di farli suonare sempre
intriganti, l’ha fatto in molte occasioni anche con i Brain
Surgeons. Questa abilità mostra la grande versatilità
di questo artista continuamente capace di reinventarsi. Un musicista
che non si è mai fermato e che nonostante gli anni si mette
ancora in gioco senza adagiarsi sugli allori.
Imaginos II è un disco di ottimo rock che non delude, superata
l’aspettativa iniziale di poter ascoltare musica inedita, anche
se di fatto le nuove versioni sono così diverse dagli originali
che è come se si ascoltassero per la prima volta, ci si immerge
in un album visionario e insolito- Albert ha la grinta di un ragazzo
e una voglia sconfinata di fare musica, un grande! GB
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