Per il secondo album i Box of Frogs chiamano una serie di stelle da
far invidia, ritroviamo Rory Gallagher in quattro brani, Steve Hackett
in due e nientemeno che il vecchio amico Jimmy Page in uno, oltre
ad una lunga serie di altri nomi che per brevità non voglio
citare. Nonostante la parata di stelle il disco è caduto presto
in un anonimato che ha portato alla conclusione l’esperimento
Box Of Frogs.
Il disco parte con un sound molto moderno e grintoso, meno blues del
precedente e più pop, c’è tanta classe, ma è
qualcosa di troppo distante dai fasti del passato per piacere ai vecchi
fans, mentre è troppo ambizioso per le nuove generazioni, che
in quegli anni nel pop cercavano musica molto disimpegnata. Titoli
come “Get It While You Can” e “You Mix Me Up”
dimostrano le buone doti di questi musicisti, ma non sono adatti alle
richieste del mercato. “Average” presenta ancora delle
buone idee, alla chitarra c’è Hackett, ma è ancora
una volta a metà strada tra un passato importante e un futuro
che corre già molto veloce, troppo per questi musicisti. Il
blues finalmente torna con la buona “House on Fire”, ottimo
il lavoro di chitarra di Gallagher. Interessante l’atmosfera
di “Hanging From the Wreckage”, anche se non fa breccia.
Qualche brivido lo si prova con la ruvida “Asylum”, che
non a caso vede la presenza di Page. Poi però è seguita
dalla morbida “Strange Land”, davvero troppo radiofonica.
La conclusiva “Trouble” non lascia traccia, nonostante
alcune idee non fossero malvage. Chiude il cd la bonus track “I
Keep Calling”, b-side del singolo “Average”, dove
la band gioca con nuove sonorità e risulta più convincente
che su altri brani dell’album, ma siamo sempre molto pop, troppo
per i vecchi fans.
I Box Of Frogs sono stati una band coraggiosa, che ha provato a mescolare
tradizione e modernità e lo ha fatto con classe. I risultati
non sono stati sempre esaltanti, ma almeno certe sperimentazioni erano
ficcanti, riascoltare oggi questi dischi fa pensare ad un’occasione
mancata e un po’ lo è stato davvero. Anche se fosse vero
che i BOF non sono entrati nella storia, la storia del rock passa
anche attraverso dischi come questi. GB
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