Il quarto album degli svedesi Brigheye Brison arriva dopo una pausa
di tre anni, quasi uno standard per i gruppi prog di questo paese,
che ci hanno abituati a lunghe pause fra una produzione e l’altra,
tutto a vantaggio di una ricerca musicale serie e sentita, infatti
dalla Svezia sono arrivati molti dischi davvero belli in questi ultimi
quindici anni e il flusso sembra continuare con una felice regolarità.
Ma passiamo subito alla musica contenuta in questo nuovo album, tanto
per cominciare diciamo subito che ci troviamo di fronte a tre sole
composizioni tutte piuttosto lunghe. Si parte con la suite iniziale
“The Rise of Brighteye Brison”, un brano molto epico e
sinfonico, che si presenta subito ricco di soluzioni musicali, che
spaziano dal prog più classico, al sound americano di matrice
Supertramp, al jazz raffinato con inserti ricchi di gusto e tante
improvvisazioni, poi ci sono momenti carichi di tensioni elettriche
e altri poetici, insomma è un continuo cambio d’atmosfera
eppure tutto fluisce con grande naturalezza, frutto di un’orchestrazione
molto curata. Si possono citare davvero molti nomi come vicinanza
artistica, ma questo toglierebbe ai Brighteye Brison la loro originalità,
perché comunque si sente sempre che dietro questa musica c’è
tanta passione vera. “The Magician’s Cave” parte
subito molto più sperimentale, tempi complessi, stacchi e ripartenze
su una base jazzata piuttosto ardita, insomma c’è davvero
della sostanza sotto, alcune parti di cantato forse non sono proprio
all’altezza, ma musicalmente tanto di cappello, ci sono passaggi
entusiasmanti. “Mind Fire Menace”, che è il pezzo
conclusivo, è il brano più corto coi suoi otto minuti
abbondanti, ma è anche il più prevedibile, essendo principalmente
un prog rock abbastanza classico, ma anche con qualche influsso americano,
molto belle le armonie vocali
Ce ne fossero di dischi come questo, certo è musica destinata
principalmente agli appassionati del genere, che non porta nessuna
innovazione, ma è buona musica e c’è sempre bisogno
di poter ascoltare un buon disco, anche fosse solo per il cuore. GB
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