Rock Impressions

Brighteye Brison - The Magician Chronicles Part I BRIGHTEYE BRISON - The Magician Chronicles Part.I
Progress Records
Distribuzione italiana: ?
Genere: Prog
Support: CD - 2011


Il quarto album degli svedesi Brigheye Brison arriva dopo una pausa di tre anni, quasi uno standard per i gruppi prog di questo paese, che ci hanno abituati a lunghe pause fra una produzione e l’altra, tutto a vantaggio di una ricerca musicale serie e sentita, infatti dalla Svezia sono arrivati molti dischi davvero belli in questi ultimi quindici anni e il flusso sembra continuare con una felice regolarità.

Ma passiamo subito alla musica contenuta in questo nuovo album, tanto per cominciare diciamo subito che ci troviamo di fronte a tre sole composizioni tutte piuttosto lunghe. Si parte con la suite iniziale “The Rise of Brighteye Brison”, un brano molto epico e sinfonico, che si presenta subito ricco di soluzioni musicali, che spaziano dal prog più classico, al sound americano di matrice Supertramp, al jazz raffinato con inserti ricchi di gusto e tante improvvisazioni, poi ci sono momenti carichi di tensioni elettriche e altri poetici, insomma è un continuo cambio d’atmosfera eppure tutto fluisce con grande naturalezza, frutto di un’orchestrazione molto curata. Si possono citare davvero molti nomi come vicinanza artistica, ma questo toglierebbe ai Brighteye Brison la loro originalità, perché comunque si sente sempre che dietro questa musica c’è tanta passione vera. “The Magician’s Cave” parte subito molto più sperimentale, tempi complessi, stacchi e ripartenze su una base jazzata piuttosto ardita, insomma c’è davvero della sostanza sotto, alcune parti di cantato forse non sono proprio all’altezza, ma musicalmente tanto di cappello, ci sono passaggi entusiasmanti. “Mind Fire Menace”, che è il pezzo conclusivo, è il brano più corto coi suoi otto minuti abbondanti, ma è anche il più prevedibile, essendo principalmente un prog rock abbastanza classico, ma anche con qualche influsso americano, molto belle le armonie vocali

Ce ne fossero di dischi come questo, certo è musica destinata principalmente agli appassionati del genere, che non porta nessuna innovazione, ma è buona musica e c’è sempre bisogno di poter ascoltare un buon disco, anche fosse solo per il cuore. GB

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