Per il loro quarto album i norvegesi the Brimstone Solar Radiation
Band accorciano drasticamente il nome in Brimstone, una scelta direi
quanto mai azzeccata, personalmente non ho mai gradito nomi troppo
lunghi, non è un caso se poi quasi sempre sono stati accorciati.
Ma a parte questa breve nota biografica, la formazione è rimasta
uguale nei dodici anni di attività e torna con questo disco
dopo il bellissimo Smorgasbord uscito circa cinque anni fa.
L’album precedente era incentrato sulla psichedelia e sugli
anni ’60, questo nuovo invece è puro prog settantiano,
ma come è stato per il disco precedente non ci sono scopiazzature,
la band anche in questo caso si è impegnata in modo profondo
in una rilettura personale dei classici, se troveremo riferimenti
ai King Crimson, ai Genesis, ai Camel sarà per un simile gusto
nel comporre soluzioni armoniche articolate, vorticose, coinvolgenti
e sempre piacevoli da ascoltare.
La psichedelia e lo space rock sono delle componenti primare per questo
gruppo, anche in chiave prog non perdono il gusto per partiture dilatate
e sognanti. Si parte con la jazzata “A Norvegian Requiem”,
a parte il titolo oscuro, si tratta di un brano incalzante, che sprizza
talento, non solo tecnico, ma anche e soprattutto compositivo. Ma
i veri brividi arrivano con la seguente “Rubberlegged Man”,
che mixa King Crimson e Canterbury in modo spettacolare. “Voodoo”
è un brano complesso, con parti molto diverse tra loro, c’è
di nuovo molto jazz rock, al servizio di una trama compositiva molto
originale. Ogni canzone ha una propria atmosfera, anche se tutte hanno
un medesimo sentire, che rende il disco omogeneo nella diversità
di situazioni, un risultato frutto di un talento fuori dagli schemi.
Splendida la ballata “The Giant Fire”, apparentemente
semplice, con quel flavour che molti pezzi di oggi sembrano non riuscire
più ad avere… eppure… Stesso discorso per l’incantevole
finale di “This Is the Universe”.
È incredibile pensare come dietro una band semisconosciuta
si possa celare tanto talento. Questo è il bello della musica
e di chi non si stanca di cercare, ci sono sempre sorprese pronte
a farsi scoprire. GB
Altre recensioni: Smorgasbord
Sito Web
|