Rock Impressions

Byrd BYRD - Anthem
Lion Music

Guardando la foto di James Byrd e dei suoi collaboratori viene veramente da ridere, sono delle vere sagome, ma quando suonano si spegne ogni tentazione denigratoria, James possiede una tecnica molto vicina a quella del grande Uli Jon Roth, mentre la sua musica è un mix di Royal Hunt e Queen, un sound epico e pomposo decisamente originale per un album di un chitarrista virtuoso, un po' meno se raffrontato ai gruppi che abbiamo citato.

La carriera di Byrd inizia ufficialmente nell'84 con i Fifth Angel, un sfortunata formazione di epic metal che, nonostante la pubblicazione di un album interessante e molto apprezzato, non riuscì ad andare oltre il disco di debutto. Sciolto il gruppo James si accasa alla Shrapnel e intraprende la carriera solista incidendo il suo primo album solista nel '90. Questo nuovo disco è il settimo della sua discografia ed è il secondo che incide per la Lion Music con una formazione identica al lavoro precedente: il cantante Michael James Flatters, e il polistrumentista Brian Hutchinson alle tastiere, basso e batteria. Un trio anomalo, ma capace di momenti di grande intensità.

A parte l'introduttiva e sinfonica "Anthem - Dealt by Darkness", il CD parte con "Omen" e i riferimenti a Moving Target dei Royal Hunt sono quasi sfacciati, il brano si salva solo per l'intensità della composizione e per l'impeccabile prova vocale di Flatters. "Message From Home" è ancora class metal pomposo e sinfonico in doppia cassa, ma niente di veramente esaltante. Anche la ballata epica "Some Day" ha qualcosa di già sentito, suona un po' Manowar nei cori, ma è comunque un bel brano. Seguono alcune tracce meno immediate, ma un po' più originali come "Killing Machine" e "Thank You", dove però è più la classe dei nostri a salvare il risultato. Byrd è un grande musicista e merita di essere apprezzato. GB

Altre recensioni: Crimes of Virtuosity



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