Recentemente sono andato al concerto di questo gruppo a Zone in provincia
di Brescia, un paesino un po’ fuori dal tempo. In questa occasione
ho recuperato la versione deluxe di questo album che non avevo ancora
ascoltato. Il concerto era in formazione ridotta a tre, ma è
stato stupendo ed emozionante, con entusiasmo quindi ho voluto fare
mio questo titolo. Chi ha già avuto il privilegio di ascoltare
questa formazione sa già che ci troviamo di fronte ad una eccellenza
italiana.
Lo spazio in cui si muovono è particolare, una perfetta unione
di musiche tardomedievali e gotiche, con quel gusto ereditato dalla
cold wave, su tutti i Dead Can Dance, che hanno dato il via a tutti
quei gruppi che a varie latitudini hanno fatto ricerca, desiderosi
di unire bellezza raffinata a sonorità decadenti e romantiche.
La grafica del libro associato ai due cd è superlativa, dalla
scelta dei font all’impaginazione, tutto è curato in
modo certosino. Il testo di presentazione dell’opera è
provocatorio ed esalta la natura “inattuale” in ogni dettaglio,
dall’uso di strumenti d’epoca, che non hanno un suono
“perfetto”, alla concezione intera di un lavoro che si
rivolge agli instancabili cercatori di bellezza. Ce ne sono ancora?
La scommessa del gruppo milanese è di farli emergere con la
pubblicazione di questa incantevole combinazione di arti diverse.
I testi sono presi da poesie scritte da donne, che spesso hanno pagato
molto caro il desiderio di esprimersi artisticamente. Un atto d’amore
dedicato a chi spesso l’amore è stato negato.
Se siete di fretta lasciate perdere questo disco, che ha bisogno di
dedizione per essere apprezzato nelle sue mille entusiasmanti sfumature.
GB
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