Rock Impressions

CRUACHAN
Brintaal Celtic Folk Festival - Valstagna (VC), 26 Agosto 2007
di Giancarlo Bolther

Quest’anno il Brintaal Celtic Folk festival è giunto alla sua sesta edizione, per presenza di pubblico e per qualità dell’organizzazione si candida ad essere uno dei più interessanti festival celtici del nostro paese. Il cartellone 2007 prevedeva ben sette gruppi musicali per quattro serate di cui due internazionali, a questo si aggiunge un ricco mercatino artigianale, un imponente stand gastronomico, conferenze e altre curiosità, per un’esperinza culturale a 360 gradi. Ma il vero grande punto di forza di questa manifestazione è la location, presso il parco delle Grotte di Oliero a Valstagna, un paesino sviluppato sulle rive del Brenta a circa venti km a nord di Bassano del Grappa. Un posto incantevole ricco di acqua, che sembra uscire dritto dritto dai racconti di Tolkien, la magia del posto sembra davvero aver fermato il tempo e ci restituisce un ambiente carico di suggestione. Da non perdere una visita in barca alle grotte carsiche di Oliero per un affascinante spettacolo naturale.

Questo è il contesto della prima calata italica dei keltik metallers irlandesi Cruachan (ho appreso che la pronuncia esatta del loro nome è kruakan), l’organizzazione del festival ha effettuato una scelta molto coraggiosa, volendo proporre un gruppo che è stato capace come pochi altri di unire la musica tradizionale al moderno heavy metal. Il presentatore ha proprio aperto il concerto spiegando come sia intento degli organizzatori proporre una musica celtica viva che si sposa con la musica moderna e che non sia mero retaggio del passato, personalmente ho molto apprezzato questa linea di pensiero.

Il pubblico era quindi molto variegato con una buona presenza di metallari doc e anche il gruppo era molto eccitato per l’incombente serata. Il tempo era favoloso, con un cielo sereno e un’aria frizzante al punto giusto. Senza eccessivi ritardi i Cruachan salgono sul palco agghindati come guerrieri usciti dal film Braveheart, per chi non lo sapesse anche in Irlanda si usa il kilt, e parte dei membri infatti indossa questo tipico abbigliamento, il bassista ha anche i piedi nudi, mentre la singer Karen indossa una veste bianca, più o meno lo stesso abbigliamento sfoggiato sul retro dell’ultimo album The Morrigans’ Call.

La scaletta proposta dai nostri ha spaziato lungo tutta la discografia, del resto per una prima non poteva essere diversamente, così abbimo potuto ascoltare brani come “Michael Collins”, “Bloody Sunday”, “The Rocky Road to Dublin”, “The Gael”, “Ride On”, “The Horned God”, “The Middle Kingdom” e tante altre, forse per omaggiare il pubblico o forse perché la band di Kaith Fay si sta spingendo sempre più verso il metal, la resa sonora è stata impressionante, molto sbilanciata verso il lato heavy, cosa che un po’ mi ha sorpreso visto il contesto del festival, ma il pubblico sembrava gradire molto. Francamente a me piace il lato più folk dei Cruachan e quindi speravo in una performance un po’ più tranquilla, ma mi sono divertito un sacco lo stesso e mi sono sentito ringiovanito di parecchi anni (quando ascoltavo molto più metal di oggi).

Fra il pubblico c’erano un paio di ragazzi che sentivano il bisogno di manifestare la propria soddisfazione tirando delle sonore bestemmie a squarciagola, con mia grande sorpresa (e soddisfazione) tutto il gruppo sul palco ha chiesto a più riprese di non lanciare imprecazioni fra lo stupore generale. Saranno anche “pagani”, ma almeno vivono il rispetto, bravi!

A parte questo colorito episodio, il concerto è stato bellissimo e la band sembrava non voler smettere di suonare, ho perso il conto delle volte che sono tornati sul palco per dei bis, fra cui c’è stata anche una versione accappella di “Spancill Hill”, e anche quando stavo per raggiungere i musicisti dietro al palco per i saluti finali sono tornati per l’ennesima canzone fra il tripudio degli astanti.

L’unico vero appunto che mi sento di fare è che ho trovato il gruppo un po’ statico sullo stage, se solo si fossero mossi un po’ di più sarebbero stati ancora più coinvolgenti. Comunque grande concerto, grande band, grande musica e il mio cuore più epico e metallaro ha battuto forte come non accadeva da tempo. Alla prossima Brintaal (magari con una reunion dei mitici Horslips?)! GB

SETLIST:
Maeve March
The Brown Bull of Cooley
Michael Collins
Bloody Sunday
The Great Hunger
The Rocky Road to Dublin
Ossinan Return
The Gael
Pagan
Some Say the Devil is Dead
Ard Ri
Ride On
The Middle Kingdom
The Horned God
Cuchullain
Spancil Hill


Interviews: 2002; 2004

Reviews (in italian): Folk-Lore; Tuatha Na Gael; Pagan; The Morrigans' Call

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