Quest’anno
il Brintaal Celtic Folk festival è giunto alla sua sesta edizione,
per presenza di pubblico e per qualità dell’organizzazione
si candida ad essere uno dei più interessanti festival celtici
del nostro paese. Il cartellone 2007 prevedeva ben sette gruppi musicali
per quattro serate di cui due internazionali, a questo si aggiunge
un ricco mercatino artigianale, un imponente stand gastronomico, conferenze
e altre curiosità, per un’esperinza culturale a 360 gradi.
Ma il vero grande punto di forza di questa manifestazione è
la location, presso il parco delle Grotte di Oliero a Valstagna, un
paesino sviluppato sulle rive del Brenta a circa venti km a nord di
Bassano del Grappa. Un posto incantevole ricco di acqua, che sembra
uscire dritto dritto dai racconti di Tolkien, la magia del posto sembra
davvero aver fermato il tempo e ci restituisce un ambiente carico
di suggestione. Da non perdere una visita in barca alle grotte carsiche
di Oliero per un affascinante spettacolo naturale.
Questo è il contesto della prima calata italica dei keltik
metallers irlandesi Cruachan (ho appreso che la pronuncia esatta del
loro nome è kruakan), l’organizzazione del festival ha
effettuato una scelta molto coraggiosa, volendo proporre un gruppo
che è stato capace come pochi altri di unire la musica tradizionale
al moderno heavy metal. Il presentatore ha proprio aperto il concerto
spiegando come sia intento degli organizzatori proporre una musica
celtica viva che si sposa con la musica moderna e che non sia mero
retaggio del passato, personalmente ho molto apprezzato questa linea
di pensiero.
Il pubblico era quindi molto variegato con una buona presenza di metallari
doc e anche il gruppo era molto eccitato per l’incombente serata.
Il tempo era favoloso, con un cielo sereno e un’aria frizzante
al punto giusto. Senza eccessivi ritardi i Cruachan salgono sul palco
agghindati come guerrieri usciti dal film Braveheart, per chi non
lo sapesse anche in Irlanda si usa il kilt, e parte dei membri infatti
indossa questo tipico abbigliamento, il bassista ha anche i piedi
nudi, mentre la singer Karen indossa una veste bianca, più
o meno lo stesso abbigliamento sfoggiato sul retro dell’ultimo
album The Morrigans’ Call.
La scaletta proposta dai nostri ha spaziato lungo tutta la discografia,
del resto per una prima non poteva essere diversamente, così
abbimo potuto ascoltare brani come “Michael Collins”,
“Bloody Sunday”, “The Rocky Road to Dublin”,
“The Gael”, “Ride On”, “The Horned God”,
“The Middle Kingdom” e tante altre, forse per omaggiare
il pubblico o forse perché la band di Kaith Fay si sta spingendo
sempre più verso il metal, la resa sonora è stata impressionante,
molto sbilanciata verso il lato heavy, cosa che un po’ mi ha
sorpreso visto il contesto del festival, ma il pubblico sembrava gradire
molto. Francamente a me piace il lato più folk dei Cruachan
e quindi speravo in una performance un po’ più tranquilla,
ma mi sono divertito un sacco lo stesso e mi sono sentito ringiovanito
di parecchi anni (quando ascoltavo molto più metal di oggi).
Fra il pubblico c’erano un paio di ragazzi che sentivano il
bisogno di manifestare la propria soddisfazione tirando delle sonore
bestemmie a squarciagola, con mia grande sorpresa (e soddisfazione)
tutto il gruppo sul palco ha chiesto a più riprese di non lanciare
imprecazioni fra lo stupore generale. Saranno anche “pagani”,
ma almeno vivono il rispetto, bravi!
A parte questo colorito episodio, il concerto è stato bellissimo
e la band sembrava non voler smettere di suonare, ho perso il conto
delle volte che sono tornati sul palco per dei bis, fra cui c’è
stata anche una versione accappella di “Spancill Hill”,
e anche quando stavo per raggiungere i musicisti dietro al palco per
i saluti finali sono tornati per l’ennesima canzone fra il tripudio
degli astanti.
L’unico vero appunto che mi sento di fare è che ho trovato
il gruppo un po’ statico sullo stage, se solo si fossero mossi
un po’ di più sarebbero stati ancora più coinvolgenti.
Comunque grande concerto, grande band, grande musica e il mio cuore
più epico e metallaro ha battuto forte come non accadeva da
tempo. Alla prossima Brintaal (magari con una reunion dei mitici Horslips?)!
GB
SETLIST:
Maeve March
The Brown Bull of Cooley
Michael Collins
Bloody Sunday
The Great Hunger
The Rocky Road to Dublin
Ossinan Return
The Gael
Pagan
Some Say the Devil is Dead
Ard Ri
Ride On
The Middle Kingdom
The Horned God
Cuchullain
Spancil Hill
Interviews: 2002; 2004
Reviews (in italian): Folk-Lore; Tuatha
Na Gael; Pagan; The
Morrigans' Call
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