Rock Impressions

Alessia D'Andrea ALESSIA D'ANDREA - Alessia D'Andrea
Renilin Music Label
Genere: Rock
Support: CD - 2009


Inizialmente la cosentina Alessia D’Andrea, classe ’81, potrebbe colpirvi per la sua aria romantica, per la bellezza semplice e sincera dei suoi lineamenti latini, per l’intensità del suo sguardo, perché è proprio una bella ragazza, ma poi ascoltando il cd inizia subito a piacere per la sua capacità di trasmettere emozioni con la sua voce calda e grintosa, che ricorda alcune delle più belle voci del panorama internazionale contemporaneo, senza assomigliare a nessuna in particolare, pensate ad un crocevia tra Elisa, Alanis Morissette e Anouk, ma ci tengo a dire che Alessia ha una personalità propria tutta da scoprire.

Alessia D’Andrea è una cantante ancora giovane, ma si è già fatta notare bruciando molte tappe. Inizialmente ha vinto vari premi importanti ancora giovanissima. Poi qualcuno la ricorderà a fianco di Ian Anderson, lo storico leader dei Jethro Tull, nel concerto di Roma nel 2004 con l’orchestra del Teatro Regio di Parma e più recentemente ancora coi Jethro sul palco del Pistoia Blues Festival del 2008. Alessia sempre nel 2004 pubblicò un singolo con la cover della celeberrima “Locomotive Breath”, su cui troviamo anche la partecipazione dello stesso Ian. Questo per dare qualche coordinata sulla caratura di questa interessante cantante, che ha già avuto altre esperienze discografiche, anche se più orientate all’easy listening.

In questo album omonimo la nostra si esprime in un rock caldo e passionale, che strizza l’occhio alle produzioni americane e inglesi e questo appare evidente fin dall’iniziale “Here He Comes”, una canzone solare e ricca di belle melodie, ma che in realtà è un brano dal testo molto serio, che pone l’accento sul problema dei "bambini soldato" e che Alessia dedica all’associazione umanitaria Save the Children, che in modo provocatorio Alessia invita a sostenere con delle donazioni, infatti su ogni copia del cd ha incollato 50 centesimi con una lettera all’interno, dove spiega le ragioni del suo nobile gesto.

Sul disco Alessia ha raccolto una serie di collaborazioni di prestigio, troviamo Stephan Zeh (Lionel Richie, Phil Collins), Florian Opahle (Ian Anderson, Greg Lake), David Arch (Paul Mc Cartney, Robbie Williams), Steafan Hannigan (Bjork, Depeche Mode), segno che con la sua bravura ha catturato l’attenzione di musicisti importanti e credo che sia un risultato tutt’altro che scontato per un artista emergente italiano. Il songwriting della nostra è piuttosto vario e ci sono canzoni vivaci e solari come “8 o’ Clock” che ha una linea melodica che si stampa subito in mente e altre più riflessive e impegnate come “A Song For You”, poi c’è la sua voce che accarezza continuamente i nostri sensi, morbida come il velluto e anche quando graffia non lo fa mai con la voglia di far male, piuttosto è un continuo gioco con la voglia di catturare sempre l’attenzione di chi ascolta.

Tutti i brani, con l’eccezione della conclusiva “Al Bar di Tommy”, sono cantati in inglese, forse Alessia si vuole rivolgere ad un pubblico internazionale e francamente la cosa non mi sorprende, visto come sta andando il nostro mercato musicale nazionale, ma spero che anche da noi il pubblico si accorga del suo talento cristallino. Il nome di Alessia D’Andrea è di quelli che non devono passare inosservati, perché questa ragazza ha tutte le carte in regola per lasciare un profondo segno nel nostro cuore. GB

Altre recensioni: Live in Studio; Set Me Free Set Me On Fire; Luna D'Inverno

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