Il terzo sforzo discografico dei Dargaard (ex Abigor, ex Amestigon,
ex Heidenreich, ex Dominion) è imperniato ancora sul tema dell'eternità,
dopo aver inciso "Eternity Rites" e "In Nomine Aeternitatis",
ora c'è da pensare (e sperare) che con il nuovo disco si concluda
il ciclo a favore di una nuova iniezione di idee.
Melodie ambient dark si fondono a suoni orchestrali sinfonici e a
ritornelli dal sapore celtico. Poesia e solennità si fondono
in un mix dal sapore arcano e misterioso non sempre riuscito, anzi
a volte il risultato è un po' stucchevole come in "Fires
Dominion", un brano davvero ridicolo. Però il disco non
è da buttare, manca solo di spessore, di quel tantino che avrebbe
potuto renderlo interessante. La medioevale "The isolated Vale"
mi fa rimpiangere amaramente i nostri bravissimi Ataraxia con un cantato
femminile che non è neanche da paragonare con quello di Francesca.
Un album dal sapore incompiuto. "A Profecy of Immortality"
è uno dei momenti migliori, ma siamo alla fine del CD e per
risollevare le sorti del disco sarebbe servito ben altro.
Cercate nei patri confini prove migliori! GB
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