Non indico la discografia enciclopedica dei tre eroi in questione,
mi porterebbe troppo lontano, ma siamo di fronte a tre veri mostri
sacri dell'hard rock.
Tre nomi così importanti non potevano deludere e con mia grande
sorpresa all'inizio del nuovo millenio sfornano questo disco, un capolavoro
di blues rock con un piede nella tradizione settantiana e uno nel
futuro.
Derringer, Bogert e Appice suonano in modo strabiliante, con un'energia
insospettabile e riescono a fondere tecnica e feeling in modo estremamente
fluido. "Everibody's Comin'" è puro funky! La stupenda
"Blood From a Stone" possiede un chitarrismo nervoso e cattivo
come poche volte mi è capitato di ascoltare. Ascoltate la dinamica
"The Sky is Falling" e inizierete a saltare sulla sedia.
"Bye Bye Baby" parte in modo un po' moscio, ma poi si riscatta
recuperando in grinta, ma rimane un brano sotto la media. "Telling
Me Lies" rialza subito il tiro con un blues serrato e granitico,
mooolto seventies. "Dawn of Love" è un altro brano
ricco di nostalgia quasi anni sessanta, con dei cori molto piacevoli
che si fanno canticchiare volentieri, anche se non sono molto originali.
Un altro paio di brani all'insegna di buon blues precedono la conclusiva
"Rapsody In Red", un lento carico di emozione che cresce
man mano che scorrono gli oltre sette minuti, Rick è ancora
un gran chitarrista e lo dimostra con il suo solismo personale e fantasioso,
Bogert e Appice sono una sezione ritmica da urlo, non posso chiedere
di più.
Il blues è blues, sono più di sessant'anni che lo si
suona ed è praticamente impossibile fare cose nuove ed originali,
ma i DBA di blues nelle vene ne hanno in quantità disumane
e consiglio a tutti amanti dei seventies e di ascoltare questo stupendo
disco di granitico hard rock maledettamente BLUES! GB
Intervista
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