A sette anni di distanza da "Better The Devil You Know"
tornano i veterani della scena heavy metal inglese con dieci nuove
composizioni più una breve intro impachettate in un bel digipack
arricchito da 12 pagine interne.
Dave Hill è sempre alla guida dei Demon con la sua voce carismatica,
con una nuova coppia di chitarristi (David Cotterill e Paul Hume)
che affiancano i confermati Paul Johnson (bs), Neil Ogden (bt) e Paul
Farrington (tast), gli ultimi due fidati coautori delle canzoni insieme
a Hill.
Molti di voi avrete nella vostra discografia i primi due fondamentali
album dei Demon, "Night Of The Demon" (1981) e "The
Unexpected Guest" (1982) - in caso contrario correte a procurarveli
e colmate questa imperdonabile lacuna - che contribuirono alla crescita
ed all'affermazione della NWOBHM, ma pur se fra mille e mille avversità
(decessi, rinnovi di line-up, etc) questa band albionica è
sempre riuscita a calare albums di un ragguardevole spessore come
l'epico "Taking The World By Storm" (1989) e, dopo tanti
anni, il rischio di autocitazione o stanchezza compositiva è
sempre in agguato. Fortunatamente i nostri riescono ad evitare questa
trappola e mostrano una rimarchevole freschezza espositiva ed una
produzione adatta a far risaltare al meglio il loro sound.
Superata la breve intro, ci imbattiamo in "Prey", epico
heavy metal guidato da un fenomenale Hill che ci regala anche un refrain
anthemico e di presa. "Shine A Light" ha un retrogusto di
Black Sabbath (nella strofa) e Whitesnake dei primi anni ottanta (pre-ritornello)
senza cadere in inutili tentazioni nostalgiche, insomma, una sorta
di 'old school revisited' ed il risultato è più che
godibile.
La titletrack è un inno allo spirito saldo della band, un rutilante
heavy rocker che ambisce alla palma di migliore canzone dell'album
e, mi sbilancio, fra le migliori cinque mai composte da Hill e soci,
impreziosita da robuste tastiere, da indomite chitarre e da un travolgente
assolo di chitarra. Le atmosfere si rilassano con la successiva "Wings
Of Steel", graziato da importanti lavori di pianoforte e tastiere
e da un ispiratissimo cantato dalle tonalità così epiche
e pompose da far degna concorrenza ai Magnum, ma "Fill Your Head
With Rock" accelera il passo e rende più metalliche le
atmosfere che raggiungono l'apice nell'anthemico (e un pò scontatello)
refrain.
"Take Me To The Leader" e "Private Lives" hanno
un approccio meno lineare, più impegnato e per questo richiedono
qualche ascolto in più per essere assimilate e poterne apprezzare
il prezioso lavoro strumentale. I ritmi non sono anfetaminici neanche
su "We Can Make It" e "What About The Night" ove
Dave ricerca maggiormente il lato melodico; "I Still Believe"
è un'ardente power ballad che chiude con appassionata foga
il ritorno sulle scene dei ritrovati Demon alle prese con quello che
si preannuncia uno dei loro migliori lavori di sempre (almeno fino
al prossimo capitolo!!!). ABe
Intervista: 2001
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