Rock Impressions

DFA - Kaleidoscope DUTY FREE AREA - Kaleidoscope
Moonjune
Distribuzione italiana: IRD
Genere: Prog
Support: CD - 2007

Questo titolo raccoglie le ristampe dei due album in studio dei bresciani, più precisamente di Ghedi, Duty Free Area, con l’aggiunta di alcune bonus tracks. Il primo album Lavori in Corso uscì nel 1996 per la Scolopendra Records e il secondo omonimo fu pubblicato dalla Mellow Records nel 1999. Poi la Moonjune raccolse il testimone e pubblicò Work in Progress Live che immortalava l’esibizione dei nostri al prestigioso Nearfest del 2000. Oggi ecco che sempre l’etichetta newyorkese ci presenta queste due curate ristampe. Inoltre nel 2008 i DFA inizieranno a registrare il prossimo album in studio.

Il nome di questa band non è molto noto eppure sono stati chiamati a suonare in alcuni dei più importanti festival internazionali di prog, confermandosi come uno fra i gruppi più interessanti del nostro panorama underground. La musica dei DFA non è di quelle più accessibili, si tratta di un jazz rock energico e ricco di sfumature, fra Canterbury e partiture di Crimsoniana memoria, con qualche spunto derivante anche dai Gentle Giant, un sound complesso e ardito, che richiede un ascolto attento e partecipato.

Il primo cd contiene ovviemente il primo album, lo stile del gruppo appare chiaro fin dalle note iniziali di “Work Machine”, il jazz rock investe l’ascoltatore con forza. Ottimi duelli fra chitarra e tastiere, mentre la sezione ritmica fa faville, con delle ritmiche veramente ardite. Il cantato in italiano del batterista Alberto De Grandis non è proprio scorrevole e soffre del male che ha colpito tante formazioni prog in tricolore, fortunatamente ci sono delle sezioni strumentali molto ampie. Certe partiture sono da manuale e sono convinto che molti amanti del progressive classico le troveranno incantevoli. “Collage” è un altro classico del gruppo, la chitarra di Silvio Minella ricama dei fraseggi molto gustosi, anche se la parte più corposa la svolge il tastierista Alberto Bonomi. Bella agressiva è “Pantera”, del resto con un titolo così… ancora in bella mostra le notevoli doti tecniche del gruppo, che è comunque capace anche di esprimere atmosfere più pacate e riflessive come nel seguito “Pantera – La Sua Anima”, dominata da un flauto magico. Ma ogni pezzo merita di essere ascoltato. La bonus è la versione live del brano di apertura registrata nel 2003, il tempo ha reso ancora migliore il brano che risulta più maturo e convincente. Ancora una volta a non brillare è la voce.
Il secondo cd si apre con “Escher”, fra psichedelia e rumorismo jazz, poi subentra la batteria è il tutto diventa più strutturato, un susseguirsi di cambi di tempo e di partiture decisamente intricate. Si sente che rispetto all’esordio il gruppo è cresciuto, anche se lo stile rimane ben riconoscibile. A seguire troviamo “Caleidoscopio”, quasi una parafrasi del concept artistico di questi artisti, non a caso usato anche per dare il titolo a questa riedizione. Anche l’incisione è migliore il che permette di apprezzare meglio il lavoro dei DFA. Senza volermi perderdere in un noioso track by track dico solo che ogni brano si incastra a perfezione con gli altri dando vita ad un affresco musicale di grande spessore. Le bonus sono altri due brani dal vivo, sempre estratti dal primo album, “Space Ace Man” e “Collage”.

All’estero si sono già accorti di questi musicisti, mentre in Italia sembra che siano davvero in pochi a conoscerli, forse è vero che nessuno è profeta in patria, ma speriamo che questa sia l’occasione giusta per mettere le cose a posto, questi ragazzi se lo meritano, perché fanno della grande musica e sono un motivo di orgoglio per tutti noi. GB

Altre recensioni: 4th

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